PESCARA – “La data del 29 gennaio, quella del barbaro omicidio del Giudice Emilio Alessandrini, ucciso da un commando di fuoco del gruppo terroristico di estrema sinistra Prima Linea, resterà per sempre una ferita insanabile non solo per la famiglia, per il già sindaco di Pescara Marco Alessandrini, ma per l’intera città e per l’Abruzzo che 46 anni fa ha perso uno dei suoi figli migliori”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in occasione della commemorazione odierna del Giudice Alessandrini nell’anniversario del suo omicidio il 29 gennaio 1979 a Milano, con la deposizione della Corona d’Alloro dinanzi al monumento ai Caduti del Terrorismo in piazza Unione.

“Ricordare la figura e l’impegno del magistrato Alessandrini, ma anche dell’uomo, del cittadino partecipe della società in cui viveva e operava, è un dovere istituzionale e un obbligo morale – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. Alessandrini in quei bui anni di piombo sapeva quanto rischiava, sapeva di aver scelto una professione che era nel mirino del terrorismo, erano gli anni del rapimento e dell’omicidio dello statista Aldo Moro, gli anni delle Brigate Rosse, di Prima Linea, di Autonomia Operaia, delle stragi alla Questura di Milano, di piazza della Loggia a Brescia e del treno Italicus. E in quel clima di duri scontri, anche politici, di tumulti, di grandi timori, Emilio Alessandrini ha avuto l’enorme coraggio di non far parte dei giudici passacarte, come scrisse Walter Tobagi, ‘non fu né un falco chiacchierone, né una colomba arrendevole’, ma fu un magistrato moderno e intransigente. E ha pagato con la vita la propria professionalità e la dedizione al Paese. Ricordare e onorare la figura del giudice Alessandrini è semplicemente un onore e un monito costante per chiunque ricopra il ruolo di pubblico amministratore”.