TERAMO – La Confartigianato Imprese Teramo fa il punto della situazione di quanto accaduto nell’anno 2024 e negli anni precedenti. La Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, presieduta dalla dott.ssa Antonella Ballone, nel mese di dicembre 2024 ha portato all’attenzione il tema “LE STRUTTURE PER IL TRASPORTO E LA LOGISTICA A SERVIZIO DELL’ECONOMIA DELL’ABRUZZO “coinvolgendo il presidente Uniontrasporti Ivo Blandina, la Projet manager Iolanda Conte e Luigi Vitale ricercatore. Hanno partecipato alla tavola rotonda l’assessore ai trasporti Regione Abruzzo Umberto De Annuntiis, il vicepresidente strada dei parchi, M. Fabris, il commissario straordinario di Governo Pierluigi Caputi e il sottosegretario on. Tullio Ferrante.
Un confronto molto importante, ognuno per la sua materia ha evidenziato le criticità dei vari settori ad iniziare dal trasporto, sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso e infine il trasporto ferroviario. L’assessore De Annuntiis ha parlato delle potenzialità del porto di Giulianova senza indicare quali risorse verranno destinate e quale futuro avrà.
Sull’argomento trasporto, il sottosegretario Ferrante ha iniziato portando all’attenzione il collegamento ferroviario tra Pescara e Roma nel quale la provincia di Teramo non è stata presa in considerazione. I Teramani per andare a Roma con l’alta velocità si devono recare a Pescara. Teramo non ha treni di collegamento con Roma. Una provincia abbandonata a sé stessa. Ha anche indicato che ci sarà un collegamento da Sulmona – L’Aquila e con la Regione Umbria, il potenziamento del porto di Ortona e Vasto.
Il porto di Giulianova, che poteva essere il porto turistico dell’Abruzzo con possibilità di attracco delle navi da crociera. Nessun cenno sui due autoporti realizzati nella provincia di Teramo. Nessun cenno di attivazione delle strutture realizzate da tanti anni, il primo a Villa Zaccheo e il secondo a Roseto degli Abruzzi e non ancora operativi. Questi due autoporti realizzati al centro Italia erano strategici per il trasporto su gomme con scambio di merci tra l’adriatico e il Tirreno.
Il presidente provinciale della Confartigianato Teramo, presente all’incontro come Consigliere Camerale, prof. Luciano Di Marzio, evidenzia come sempre avvenga che la Regione Abruzzo penalizzi la provincia di Teramo che purtroppo negli anni ha visto chiudere la Caserma degli Alpini, grande vanto per l’economia di Teramo, in quanto, ogni settimana si svolgevano i giuramento degli alpini e nella città di Teramo, per 2/3 giorni, tutti gli alberghi e ristoranti registravano il tutto esaurito; a seguire la chiusura della Banca D’Italia e per ultima la Camera di Commercio. Tutte e tre a favore della provincia dell’Aquila.
La ferrovia a Teramo invece di avanzare viene retrocessa. Vi era da tantissimo tempo un progetto per il collegamento ferroviario tra Teramo e l’Aquila, mai realizzato. La Confartigianato Teramo da sempre ha indicato una soluzione evidenziando che da Chieti a Giulianova il doppio binario già esiste da tanto tempo e bastava realizzare il doppio binario da Giulianova a Teramo e poi proseguire per l’Aquila. Questa soluzione realizzava il collegamento con treni ad alta velocità da Chieti – Pescara – Teramo – L’Aquila – Roma con risparmio di denaro, in quanto, il percorso era con meno chilometri e di conseguenza il collegamento era con un tempo molto minore. Questa era la soluzione ideale, tutte e quattro le province venivano collegate con treni ad alta velocità con Roma.
Volevano inoltre impoverire la città di Teramo nel costruire il nuovo Ospedale a Piano D’Accio, l’unica cosa rimasta a Teramo città. Purtroppo a Teramo abbiamo assistito alla chiusura dell’Ospedaletto esistente a Porta Romana, la chiusura della Scuola Ravasco in via del Castello, la chiusura della scuola Savini, la scuola S. Giuseppe, oggi registriamo anche il sequestro dell’edificio del Convitto e tanti altri immobili disabitati, impoverendo il Centro Storico di strutture e danneggiando, di conseguenza, tutte le attività commerciali e artigianali come sartorie e falegnamerie presenti nel passato proprio nel Centro Storico di Teramo e altre attività Artigianali che da tanti anni sono state trasferite alla periferia della città. Queste chiusure avvenute negli anni hanno sempre più impoverito la Città di Teramo, i cittadini dei vari comuni della provincia oramai che vengono a fare a Teramo? Non trovano più niente, i grandi marchi sono fuggiti da tanto tempo, abbiamo ancora solo la sede del Comune, della Provincia, il Tribunale e il Cimitero.
Grazie alla ns. Associazione e al suo presidente che propose all’allora assessore all’artigianato Mario Ballatori di concedere la destinazione d’uso a laboratori artigiani ai primi piani delle abitazioni del centro storico, oggi tutte le attività di parruccherie ed estetiste svolgono le loro attività ancora nel centro storico di Teramo.
Un plauso alla presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia Antonella Ballone che ha voluto una tavola rotonda per verificare le strutture presenti nella Regione Abruzzo e il loro ruolo nell’economia abruzzese ed evidenziare ancora una volta che la città di Teramo non è tenuta in considerazione dalla Regione stessa.
La Confartigianato di Teramo spera che la Regione Abruzzo visto l’anno giubilare 2025, in previsione di quasi 50 milioni di presenze religiose e turistiche a soli 50 km. dal ns. confine, organizzi dei pullman che da Roma portino le persone nei migliori luoghi dell’Abruzzo con visite guidate al fine di farne conoscere le bellezze e le attrattive, a totale spese della Regione e sperare in un ritorno degli stessi turisti che sicuramente daranno impulso alla ns. economia.