CERMIGNANO – Grande partecipazione e forte interesse hanno caratterizzato il forum organizzato da CIA L’Aquila-Teramo, che si è svolto ieri presso l’Agriturismo Capodacqua di Cermignano. L’evento, dal titolo “Danni da fauna selvatica: da protezione della fauna a governo e salvaguardia del territorio, dell’agricoltura, dell’acqua e della produzione di cibo sano – Ripensare il modello di gestione del territorio: cooperare per avere tutti un futuro”, ha riunito esponenti del mondo scientifico, istituzionale e della rappresentanza agricola. L’obiettivo era approfondire l’impatto della fauna selvatica su agricoltura, agroalimentare e turismo sostenibile, individuando soluzioni concrete e condivise. L’apertura dei lavori è stata affidata al Presidente CIA L’Aquila-Teramo, Roberto Battaglia, che ha sottolineato la necessità non più rinviabile di un nuovo approccio alla gestione della fauna selvatica: “La protezione totale della fauna, seppur importante, ha portato a uno squilibrio insostenibile. Oggi assistiamo a danni enormi nelle aree rurali, che minacciano la sopravvivenza delle imprese agricole, la biodiversità e la sicurezza dei territori”.

Il forum è stato coordinato dal Direttore CIA L’Aquila-Teramo, Donato Di Marco, che ha guidato una serie di interventi di alto livello, volti ad analizzare le criticità e a proporre strategie sostenibili. Cristiano Fini, Presidente Nazionale CIA, ha ribadito l’importanza di un’azione concreta e coordinata tra istituzioni e mondo agricolo per garantire la sostenibilità del settore. Il Professore Giuseppe Martino, Università di Teramo, ha analizzato l’impatto della fauna selvatica sulle attività zootecniche nelle aree interne, evidenziando il declino dell’allevamento ovicaprino, da sempre pilastro dell’economia rurale abruzzese: “Per contrastare questo declino, è necessario sostenere gli allevatori con sistemi di protezione innovativi e recuperare le tradizionali tecniche di difesa del bestiame , come l’uso dei cani da guardiania. La ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il monitoraggio dei predatori può essere una soluzione efficace”. Angelo Belliggiano, docente dell’ Università del Molise, ha trattato il problema della fauna selvatica nei processi di sviluppo rurale, sottolineando la necessità di modelli innovativi di gestione territoriale.

Angelo Cameli, medico della ASL 04 Abruzzo, e la dottoressa Alessia Ioannoni, ASL 02 Abruzzo, hanno fornito un quadro dettagliato della situazione sul territorio, con particolare attenzione al ruolo dei servizi veterinari nel controllo della fauna selvatica e alla gestione delle emergenze, con raccolta di campioni inviati all’IZS e accertamento delle cause di morte. “Dal 2021 al 2024 abbiamo effettuato 201 soccorsi su fauna selvatica in difficoltà. È necessario un aggiornamento delle competenze e una maggiore sinergia tra enti per gestire queste situazioni – ha evidenziato Cameli -. I dati evidenziano la necessità di un monitoraggio continuo e di un coordinamento tra ASL e istituti zooprofilattici. È fondamentale implementare un sistema informativo centralizzato per raccogliere e analizzare i dati sulla fauna selvatica e prevedere interventi di mitigazione”.

“La gestione della fauna selvatica richiede dati aggiornati e strategie di intervento mirate per affrontare il conflitto crescente con le attività di allevamento”, ha dichiarato Ioannoni -. I servizi veterinari sono supportati con risorse adeguate e strumenti devono essere aggiornati per il monitoraggio sanitario e la gestione delle emergenze. È necessario affrontare il fenomeno del surplus di uccisione da parte dei lupi con interventi specifici e misure preventive efficaci”.

L’evento ha trattato temi come il monitoraggio sanitario, la gestione delle emergenze causate da specie come cinghiali e lupi, e l’importanza di un aggiornamento normativo per delineare le responsabilità chiare tra enti locali e servizi veterinari. È emerso il bisogno di superare le attuali lacune legislative e attivare sinergie tra istituzioni, agricoltori e comunità locali per risolvere situazioni critiche ed emergenziali sul territorio. L’Assessore Regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente, ha ribadito l’impegno della Regione Abruzzo nel sostenere soluzioni concrete: “È necessario ridurre in maniera incisiva il numero delle specie nocive, raggiungendo un equilibrio sostenibile che tuteli gli agricoltori e il territorio”.

Le conclusioni sono state affidate al Presidente Roberto Battaglia, che ha rilanciato l’urgenza di misure straordinarie e interventi coordinati: “Ripensare la gestione del territorio significa mettere al centro l’agricoltura e chi vive nelle aree rurali. Solo attraverso una reale cooperazione tra istituzioni, agricoltori e comunità locali potremo affrontare questa emergenza e garantire un futuro sostenibile a tutti”. La CIA L’Aquila-Teramo ribadisce la necessità di superare l’attuale modello di protezione della fauna selvatica, introducendo strategie di gestione sostenibile che garantiscano la sicurezza dei territori, il reddito degli agricoltori e la tutela della biodiversità.