TERAMO – Venerdì 13 dicembre alle ore 18:30, presso la Sala Conferenze del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Teramo, si terrà la prima presentazione del libro di Luca Mazzoleni, nel quale l’autore si racconta, senza filtri, dalle prime scorribande adolescenziali ai suoi 40 anni al Gran Sasso come apprezzato rifugista. Per l’occasione sarà proiettato il film documentario di Andrea Frenguelli “Chi apre serra”, dal quale il libro mutua solo il titolo, settimo nella collana “Duemilanovecentododici” diretta da Stefano Ardito per i tipi editoriali di Ricerche&Redazioni. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo e la Sezione Gran Sasso d’Italia di Teramo del Club Alpino Italiano.
Interverranno insieme a Luca: lo scrittore pluripremiato Stefano Ardito, tra le firme più autorevoli del giornalismo e della letteratura di montagna e di viaggio; il presidente della Sezione di Teramo del CAI Giorgio D’Egidio; il regista Andrea Frenguelli e Patrizia Perilli, alpinista e scialpinista. Le letture saranno a cura di Eleonora Saggioro, rifugista.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Accesso alla Sala Conferenza dal parcheggio inferiore del Polo Didattico “Gabriele d’Annunzio”.
“Quando girai per la prima volta la chiave nella toppa del portone del Duca degli Abruzzi – scrive Luca – non potevo immaginare che quel gesto lo avrei ripetuto innumerevoli altre volte, lì e poi al Franchetti. In pochi giorni da liceale mi ero ritrovato responsabile di una piccola attività, quasi diroccata è vero, ma che per me era tutto quello che volevo. Quel giorno di inizio giugno spinsi la porta ed entrai, tutto il resto accadde da sé: ero felice e non mi facevo problemi o domande, semplicemente vivevo l’esperienza. Solo pochi giorni prima avevo lasciato il liceo senza progetti e con una capriola repentina la mia vita era andata a legarsi strettamente ai quei due piccoli rifugi sul Gran Sasso. Sono passati tanti anni e continuo a fare il mio lavoro, un po’ affaticato certo, un po’ meno energico e infervorato perché la stanchezza si fa sentire, ma riesco sempre a godere della bellezza di questi luoghi, dello spettacolo del sole che sorge dal mare al mattino e delle pareti che a sera rosseggiano prima di essere avvolte dall’oscurità della notte”.
Dalla prefazione di Stefano Ardito: “… Negli anni, ho raccontato il suo lavoro e la sua storia in articoli su siti, quotidiani e riviste, e in un documentario trasmesso da Geo & Geo. Ma erano flash, impressioni, momenti. In questo libro, Luca racconta la sua storia tutta intera, dai primi incontri con il Gran Sasso e con il Morra, e dai primi dubbi su cosa fare da grande, fino alla scelta di lasciare il liceo e di prendere in gestione un rifugio, accettando un carico enorme di fatica e anni di precarietà economica… Leggere dall’inizio alla fine questo libro significa compiere un viaggio nella storia e nella vita di una bella persona, e vale la pena farlo già per questo motivo. Per chi si accosta alla montagna, però, può avere anche una funzione didattica. Leggere la storia di Luca aiuta chi sale per la prima volta al Franchetti a capire che un piatto di pasta, una notte al calduccio o un cappuccino, banali al livello del mare, tra queste rocce a 2433 metri di quota costano a chi le offre sacrifici e fatica, e meritano un grazie che arriva dal cuore. Buona lettura e buon Gran Sasso!”