TERAMO – Durante il Consiglio comunale di Teramo di oggi, si è discusso nuovamente di emergenza abitativa, tema cruciale per la nostra comunità. Tra i tanti interventi, desidero sottolineare gli unici che, a mio avviso, che hanno affrontato la questione con sensibilità concreta: quello del consigliere Mario Cozzi, che ha invitato il Consiglio a non considerare l’età anagrafica come criterio discriminante ne valutare le situazioni di disagio abitativo. Alessio Di Egidio, persona che stimo molto, ha in vece proposto di abbassare l’età minima da 65 a 55 anni per accedere a determinate misure, che l’Assessore al sociale e vice Sindaco Stefania Di Padova ha condiviso. Io però, ritengo che l’emergenza abitativa è uno stato sociale debole e che interessa a tutti a prescindere dall’età anagrafica e deve scindere dalla legge regionale la n. 96 del 1996, credo che ci sia un errore di fondo. Ciò che conta è valutare le specifiche situazioni di difficoltà e disagio, tenendo conto di criteri oggettivi e soggettivi legati al bisogno reale. L’attuale regolamento, a mio avviso, non offre alcuna utilità concreta a chi necessita urgentemente di un alloggio popolare. Si continua a non considerare adeguatamente le reali condizioni di vita di chi è costretto a vivere in situazioni di estrema precarietà. Rivolgo quindi al Consiglio comunale affinché si lavori per una revisione completa del regolamento, basandosi su criteri di equità e giustizia sociale che rispondano effettivamente ai bisogni delle persone in difficoltà economica e abitativa, senza discriminazione di sorta.

ANTONIO DI BERARDO
SEGRETARIO PROVINCIALE
SICET-CISL TERAMO