ATRI – Il 16 novembre scorso, sul suo profilo social personale, Ferretti (il Sindaco di Atri – ndr -) ha tentato di sminuire con un tono sprezzante il giusto sollecito avanzato dalla minoranza. Il tema è chiaro: alcune interrogazioni consiliari non hanno ricevuto risposta nei tempi previsti dal TUEL (30 giorni), un comportamento che viola non solo le norme, ma anche il rispetto istituzionale dovuto.
Ecco cosa ha scritto Ferretti: “Per la risposta bastava un sollecito, la condivisione dei progetti è sempre garantita […] .Un attacco così severo per 5/6 giorni di ritardo nella risposta fa sorridere perché bastava che mi mandassero un messaggio su WhatsApp o che mi facessero un breve sollecito e avrei risposto subito“.
Un messaggio che trasuda arroganza e superficialità, non degno di un amministratore pubblico. Ma i fatti raccontano tutt’altra storia: sono passati 12 giorni da quella risposta inadeguata e derisoria, 48 giorni dall’ultimo consiglio comunale, e 77 giorni da quando la consigliera Olga Del Rocino ha inoltrato ufficialmente, via PEC, l’interrogazione ancora senza risposta. E non è tutto: già il 5 novembre, ben 10 giorni prima del post, la stessa consigliera aveva formalmente sollecitato l’ufficio tecnico affinché fornisse i chiarimenti richiesti.
Regole ignorate, democrazia calpestata e Ferretti dimostra una condotta che non solo ignora il rispetto per le regole basilari della democrazia, ma mina attivamente il principio della condivisione che dovrebbe essere alla base di ogni decisione amministrativa. La sua risposta non solo è “istituzionalmente inappropriata” e “approssimativa,” ma palesa una gestione solitaria e autocratica del potere. Un esempio lampante? La decisione di stravolgere uno degli accessi principali alla città, senza consultazioni pubbliche o dibattiti condivisi. Un progetto che, a quanto pare, risponde solo al bisogno di gonfiare il suo ego politico, permettendogli di vantarsi di un’opera, tra le pochissime realizzate, mentre i cittadini e le opposizioni rimangono esclusi dal processo decisionale.
Ma Atri non è una questione personale, né un affare di famiglia: Atri appartiene a tutti.
Trasparenza negata, diritti calpestati.
La consigliera Del Rocino, a nome dell’opposizione e della cittadinanza, ha formalmente richiesto: – Le delibere di approvazione del progetto della nuova scuola media presso il sito dell’attuale sede INPS, complete degli elaborati progettuali definitivi ed esecutivi.
– Le delibere di giunta comunale n. 37, 38, 39, 40 e 41 del 2024, ancora assenti sull’Albo Pretorio. Questi documenti sono essenziali per permettere all’opposizione e ai cittadini di valutare le scelte che incideranno sul futuro della città. Eppure, ad oggi, nulla è stato consegnato. Chiediamo a gran voce: Ferretti, rispetti le regole e consegni quanto dovuto. Risponda alle interrogazioni ancora inevase, smetta di mistificare la realtà e cominci a trattare la democrazia con il rispetto che merita. Prospettiva Atri e gli atriani non resteranno a guardare. Se Ferretti persisterà nella sua condotta arrogante e violatrice, procederemo con azioni concrete.
Come primo passo, informeremo la Procura della Repubblica di questa ennesima violazione del TUEL, perché Ferretti deve capire che non è al di sopra della legge. Il rispetto per la democrazia e per i cittadini non è negoziabile – Prospettiva Atri –