PESCARA – “La task force annunciata sulla sanità non è altro che l’espressione tangibile del fallimento di Marsilio. Un provvedimento tardivo, che arriva a disavanzo fatto e che non servirà ad arrestare la crescita di quello futuro, che rischia di essere più imponente del 2023. Un atto imbarazzante, non solo perché mette in moratoria manager di nomina politica, designati anche contravvenendo le normative vigenti, come dimostrano i ricorsi vinti dai manager rimossi da Marsilio, ma perché è di fatto un autocommissariamento. La verità è che con la gestione della destra il comparto sta andando verso un nuovo commissariamento, cosa che diciamo da anni e che è stata sempre smentita dal Governo regionale, salvo presentare subito dopo la riconferma elettorale i conti in rosso di una sanità non gestita da anni”. Duro il commento del segretario regionale Pd Daniele Marinelli, del capogruppo in Consiglio Silvio Paolucci e dei consiglieri regionali Dino Pepe, Antonio Di Marco, Sandro Mariani, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci.
“Da anni diciamo che i conti delle Asl sarebbero stati in rosso, nonostante i tanti fondi a disposizione negli anni del Covid, da quando i disavanzi sono stati ‘svelati’ dopo essere stati a lungo negati e addirittura nascosti, abbiamo detto che i manager che Marsilio ha scelto erano divenuti abusivi, perché questo dice la normativa vigente e il contratto stesso dei DG – incalzano gli esponenti Pd -. Non solo, con le nostre denunce abbiamo sventato il tentativo di creare altre poltrone con un organismo di controllo che solo con l’emendamento di qualche giorno fa è divenuto una task force gratuita, perché era nato come struttura di missione che sarebbe costata almeno un milione di euro alla comunità. Spiace che a pagare tale fallimento non sarà chi lo ha provocato, ma saranno ancora una volta gli abruzzesi e gli operatori sanitari, i medici, il personale della sanità che quotidianamente deve accogliere e curare i pazienti, nonostante il crollo delle prestazioni, nonostante i servizi che, a causa del disavanzo, la sanità pubblica non è più in grado di assicurare. Questo, nonostante i mancati investimenti in edilizia sanitaria e sul personale e i tempi per le cure che insieme ai costi costringono chi può a migrare altrove e verso la sanità privata e chi non può, almeno 120.000 abruzzesi a rinunciare a curarsi. Non c’è una cifra che vada in positivo nella gestione Marsilio, una realtà riconosciuta da tutti, Ministeri, Agenzia sanitaria nazionale e regionale, Tavoli di monitoraggio e tutti gli altri soggetti attivi nella gestione della sanità italiana”.
(foto di repertorio)