Per la terza volta siamo stati costretti a rivolgerci al Tribunale Amministrativo per vedere riconosciuti i nostri diritti di consiglieri comunali, dopo che il presidente del consiglio comunale e la maggioranza hanno scelto di proseguire con un atteggiamento di totale chiusura. Invece di avviare un dialogo costruttivo, hanno deciso di imporre un regolamento che, a nostro avviso, è profondamente illegittimo e antidemocratico. Questo regolamento non solo limita le possibilità di svolgere il nostro ruolo di opposizione, ma di fatto ripropone le stesse disposizioni già dichiarate illegittime dal TAR in precedenti sentenze.
La decisione presa dal TAR nella giornata di mercoledì prefigura un’altra sonora sconfitta per questa maggioranza, che non solo si espone a un evidente danno di immagine, ma rischia di gravare sulle casse comunali per decine di migliaia di euro. Questi soldi pubblici, che potrebbero essere investiti per migliorare le condizioni della nostra città – come la manutenzione delle strade, dell’illuminazione, dei semafori e delle aree verdi – saranno invece sprecati a causa dell’ostinazione di un’amministrazione che si rifiuta di riconoscere un errore ormai palese. Questa arroganza politica, ormai radicata nella gestione della maggioranza, si traduce in una chiusura completa verso una parte significativa della cittadinanza che rappresentiamo e che merita rispetto.
Confidiamo, come già avvenuto nelle precedenti occasioni, che il TAR intervenga per ristabilire la legalità all’interno dell’assise civica. Tuttavia, resta evidente come questa amministrazione sia incapace di rispettare le leggi e le sentenze, preferendo agire attraverso forzature di maggioranza. È un comportamento che denota non solo insicurezza, ma anche una profonda mancanza di volontà nel confrontarsi con chi rappresenta una voce diversa. Questo atteggiamento fa pensare a una maggioranza che non si sente forte dei propri numeri e che, per questo, cerca di blindare le proprie decisioni limitando il ruolo dell’opposizione. Ma il nostro ordinamento giuridico non solo non tollera tali comportamenti, ma li condanna fermamente, in nome della libertà di pensiero e di espressione che sono pilastri fondamentali della nostra democrazia.
Noi, come consiglieri comunali, siamo fermamente decisi a proseguire questa battaglia, non solo per tutelare i diritti dell’opposizione di oggi, ma anche di quella del futuro. Abbiamo scelto di rischiare risorse personali per difendere questi principi, al contrario del sindaco e del presidente del consiglio comunale, che continuano a fare affidamento sui fondi pubblici per sostenere spese legali che si sarebbero potute evitare con un minimo di buon senso. Le nostre azioni non sono rivolte soltanto a difendere i diritti dei cittadini, ma crediamo possano tornare utili anche a questa amministrazione, che un giorno potrebbe ritrovarsi nei banchi dell’opposizione. In quel momento, si renderanno conto dell’importanza delle regole e del dialogo che oggi ignorano.
I consiglieri comunali: Francesco Di Giuseppe, Teresa Ginoble, Nicola Petrini.