TERAMO – “Le istituzioni sono chiamate a dare risposte concrete, perché case vuote non si possono più accettare, mentre ci sono cittadini che vivono in situazioni di emergenza”. L’appello è di Davide Rosci, della Casa del Popolo di Teramo, in merito alle case popolari dell’Ater danneggiate dal terremoto del 2016 ma ancora chiuse e case ristrutturate e non consegnate agli inquilini. “La situazione è grottesca qui a Colleatterrato basso”, continua riferendosi in particolare agli alloggi di via Giovanni XXIII al civico 14, dove al pianoterra ci sono abitazioni ricostruite e non consegnate agli inquilini “per un contenzioso dell’Ater con la ditta, ci hanno riferito – continua Rosci -. Ater che si permette di avere un semestre bianco in attesa della nomina della nuova governance, sei mesi in cui non è stato fatto nulla”.
All’appello della Casa del Popolo, che sul problema dell’emergenza abitativa in città farà un sit in in Largo San Matteo la prossima settimana, fa eco quella dei residenti del quartiere che, oltre a denunciare le mancanze dell’Ater, si rivolgono alle istituzioni tutte perché intervengano per la salute e la qualità della vita dei cittadini. “Non sappiamo se il terremoto abbia lesionato i tetti, che sono di amianto – afferma Maria Toccaceli -, dovrebbe essere valutata la loro pericolosità e quindi bonificati. Ci sono erbacce, sporcizia e degrado ovunque, gli spazi verdi per i bambini lasciati all’abbandono. Questo è un quartiere non considerato dalle istituzioni. Noi ci rivolgiamo a tutte le forze di governo della città, dal Sindaco alla Provincia fino alla Regione e anche alla Team perché intervengano”.
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