TERAMO – Egregie Autorità,
come noto, lo scorso 3 ottobre la nostra città è stata sconvolta da quello che possiamo definire senza tema di smentita un vero e proprio terremoto bianco: il sequestro, su provvedimento dell’autorità giudiziaria, dello storico edificio che ospita il Convitto Melchiorre Delfico, con le annesse Scuola Primaria, Secondaria di 1°grado, Liceo Coreutico e Liceo Scientifico, e il Liceo Classico Melchiorre Delfico, con i suoi numerosi indirizzi di
Un provvedimento di portata inimmaginabile, che ha lasciato sgomenta l’intera città, con tutto ciò che ha comportato per le famiglie e per la comunità scolastica, oltre che per tutta la comunità.
In un pomeriggio 1200 studenti, oltre al personale docente e amministrativo, per un totale di 1500 persone, si sono ritrovati senza la loro scuola e i convittori e semiconvittori privi
anche di quella residenzialità e semiresidenzialità che costituiva per loro e per le loro
famiglie un servizio essenziale.
Se consideriamo che l’Abruzzo è costituito per l’80 per cento da piccole realtà e che ben il 46% dei comuni della regione ha una popolazione inferiore ai 1.500 abitanti, è evidente come il sequestro del Delfico, con il relativo sgombero, sia paragonabile all’evacuazione di un’intera cittadina. Non un edificio scolastico qualunque. Una vicenda, dunque, che oltre ad impattare pesantemente sul diritto allo studio della popolazione scolastica interessata, ha avuto un immediato e pesante effetto per la vita economica, sociale e culturale della Città.
Il cuore della nostra Teramo si è trovato improvvisamente senza quella linfa vitale rappresentata dai 1200 studenti, dai loro professori, dai loro educatori, dal personale amministrativo del Convitto e del Liceo Classico, con danni ingenti anche per le numerose attività commerciali che insistono nell’area.
Un colpo pesantissimo, all’interno della principale realtà abruzzese del cratere sismico 2016-2017 che sta ancora subendo le conseguenze dei danni del sisma e che sta sviluppando un’intensa attività di ricostruzione e rigenerazione non solo materiale ma anche economica e sociale.
Attività di ricostruzione e rigenerazione che interessa anche il patrimonio scolastico, oggetto di importanti finanziamenti e per i quali si stanno avviando i relativi cantieri.
Il sequestro del Delfico ha dunque rappresentato e continua a rappresentare, anche e soprattutto per il valore storico, culturale e sociale che quest’ultimo ha sempre rivestito per la nostra città, come dimostrano le numerose manifestazioni che si sono svolte e continuano a svolgersi fin dal momento successivo all’esecuzione del provvedimento dell’autorità giudiziaria, una profonda ferita per la nostra comunità. Comunità per la quale il Delfico rappresenta la storia della nostra città: nelle aule del Convitto, così come nelle aule del Liceo Classico, si sono formate intere generazioni di studenti, di artisti, di professionisti, di uomini e donne che hanno contribuito alla crescita economica e sociale non solo della nostra città ma dell’intero Paese.
Solo qualche settimana fa, in quello stesso edificio, avevamo festeggiato, alla presenza dell’Onorevole Alberto Bagnai, i 90 anni del Convitto.
Nato come Real Collegio di Teramo nel 1813, con decreto di Gioacchino Murat, ha rivestito per decenni un importantissimo ruolo culturale per tutto il territorio, diventando nel 1857, su richiesta dei teramani, Real Liceo, con l’ampliamento del piano di studi.
Questo fino a quando, nel 1861, nacquero due entità distinte: il Convitto Nazionale, presieduto da un Rettore, e il Liceo Ginnasio presieduto da un Preside.
Una realtà che ha saputo adattarsi ai cambiamenti e alle sfide della modernità e della contemporaneità, con l’edificio, come lo conosciamo oggi, realizzato dal famoso architetto Vincenzo Pilotti nel 1934.
Da quella data sono passati, appunto, 90 anni, nel corso dei quali il Convitto Melchiorre Delfico e il Liceo Classico Melchiorre Delfico, hanno saputo sempre ricoprire un ruolo centrale nella formazione di tantissime generazioni di giovani.
Il Convitto, in particolare, ha rappresentato e continua a rappresentare non solo una scuola, ma un luogo di crescita personale e collettiva, dove fin dalle origini si è concretizzato quel principio di uguaglianza sostanziale strettamente legato alle pari opportunità e quindi al superamento di ogni ostacolo al diritto all’istruzione, sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione, compreso quello legato alla questione della residenzialità. Un’istituzione educativa, come definita anche dalla normativa che disciplina i convitti e gli educandati, che grazie a servizi residenziali e semiresidenziali ha saputo offrire, negli anni, la possibilità di frequentare le scuole anche agli studenti dei territori periferici, continuando a garantire oggi a bambini e ragazzi di ogni parte d’Italia di spostarsi a Teramo non solo per studiare ma anche per iniziare, fin da subito, a costruire il proprio futuro.
Una storia lunga novant’anni, quella del nostro Convitto, espressione di una solida tradizione e di una straordinaria capacità di adattarsi alle sfide educative.
Come ci ricordava Piero Calamandrei, la scuola è un organo costituzionale, uno strumento essenziale per la costruzione di una società più giusta e democratica. Il Convitto Delfico incarna pienamente questo spirito, essendo non solo un luogo di apprendimento, ma una vera e propria comunità di vita, che forma cittadini consapevoli e responsabili, preparandoli ad affrontare al meglio le sfide del domani. Una realtà che oggi conta non solo una scuola primaria e una secondaria di primo grado, ma anche un Liceo Scientifico e un Liceo Coreutico, e che ospita oltre 50 convittori, arrivati a Teramo da ogni parte d’Italia, segno di una grande vitalità e di un’offerta formativa e di servizi di qualità.
Nel rapporto con il Liceo Classico, che a sua volta rappresenta un’eccellenza del nostro territorio e che nel corso degli anni ha potenziato l’offerta formativa con diversi indirizzi di studio, il Convitto Delfico ha inoltre saputo guardare oltre i confini locali, anticipando l’importanza dell’integrazione europea e fornendo ai ragazzi gli strumenti per diventare cittadini del mondo. Non a caso, proprio grazie alla presenza del Convitto, Teramo è stata tra le prime realtà ad attivare negli anni ’90, all’interno del Liceo Classico, l’innovativo Liceo Europeo.
E’ evidente, dunque, l’importanza che il Delfico ricopre per il nostro territorio e l’impatto devastante che il sequestro dell’edificio ha avuto e ha per la nostra comunità. Da qui l’esigenza non solo di creare le condizioni per una sua immediata riapertura, ma anche di scongiurarne una lunga chiusura.
Come Comune di Teramo, andando oltre le nostre competenze, ma con grande senso di responsabilità, nell’ottica di una leale collaborazione e di una forte solidarietà istituzionale tra enti, fin dal primo momento ci siamo messi a disposizione di Provincia e Convitto, competenti sulla struttura e sulle scuole ospitate al suo interno, per aiutarli e supportarli nella gestione di questo difficile periodo. Grazie al lavoro che abbiamo svolto, con un grandissimo impegno da parte dei tecnici e degli uffici comunali e alla disponibilità delle dirigenti scolastiche, abbiamo trovato immediatamente una sistemazione temporanea per gli oltre 250 studenti delle scuole elementari e medie del Convitto, per i quali abbiamo messo a disposizione, adeguandole, le aule delle scuole De Jacobis e San Berardo, consentendogli di tornare a lezione dopo poco più di una settimana. Ci siamo inoltre impegnati sempre andando oltre le nostre competenze, nel trovare una soluzione idonea per il trasporto degli stessi studenti.
Accanto a queste attività, come Comune, ci siamo anche assunti la responsabilità, sempre nell’ottica di salvaguardare un istituto educativo fondamentale e tutelare anche l’occupazione dei numerosi lavoratori impiegati all’interno del Convitto, in vista delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, di contribuire in quota parte, prevalentemente a titolo di anticipazione, alle spese relative all’ospitalità alberghiera dei convittori per i primissimi mesi di questa emergenza.
Un onere che ci siamo assunti, nonostante le difficoltà, nella consapevolezza della drammaticità di questa situazione e con l’obiettivo di aiutare gli enti preposti a creare, quanto prima, le condizioni affinché si possa rientrare al Delfico. Perché come ho avuto modo di sottolineare più volte in queste settimane, l’unica alternativa al Delfico è il
Delfico.
Come Amministrazione continueremo, concretamente, ad essere vicino agli studenti, alle loro famiglie e alla comunità scolastica fino alla risoluzione dell’emergenza, che ovviamente dovrà durare il meno possibile, ma non possiamo esimerci dal richiamare tutte le istituzioni, a partire da quelle competenti e, quindi, dagli stessi Ministeri dell’Istruzione e del Merito e delle Infrastrutture e dei Trasporti, così come dalla Regione Abruzzo, a fare la propria parte, stanziando adeguati fondi per l’emergenza in corso e collaborando con gli enti territoriali.
Chiediamo pertanto che le istituzioni in indirizzo, per quanto di propria competenza, si adoperino immediatamente, in modo coordinato, per il riconoscimento normativo e giuridico di quella che oggi è una condizione emergenziale in atto, che investe non solo il diritto allo studio ma anche la tenuta sociale, economica e culturale della Città capoluogo, individuando anche un’adeguata copertura economica rispetto agli interventi che si stanno mettendo in campo e a quelli che si renderanno necessari in questa fase. Riconoscimento che, come da delibera di giunta n. 2887 del 22/10/2024, chiediamo ai sensi dell’articolo 7 comma 1 lettera b del Codice di Protezione civile, comportando questa emergenza necessariamente l’intervento coordinato di più enti, oltre a mezzi straordinari per poterla affrontare nel breve e medio periodo.
Garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi è una priorità assoluta e nessuna istituzione può sentirsi chiamata fuori.
Questo, anche nella consapevolezza che quanto accaduto a Teramo non rappresenta solo una vicenda locale ma, al contrario, è un’emergenza carica di risvolti nazionali. Non entriamo sulla vicenda giudiziaria, rispetto la quale si sono già adottate e si stanno adottando tutte le azioni possibili previste dalla normativa vigente finalizzate, come ho preteso fin dalla prima ora, a creare i presupposti per il dissequestro e un immediato rientro nella struttura. Ma quanto accaduto a Teramo pone la necessità, a livello nazionale, di un’attenta riflessione.
L’ultimo Rapporto sulla sicurezza delle scuole di Cittadinanzattiva, pubblicato solo qualche giorno fa, così come l’ultimo rapporto Ecosistema Scuola pubblicato da Legambiente a fine settembre, evidenziano infatti criticità e problematiche infrastrutturali generalizzate a livello nazionale, anche a livello di servizi, derivanti da decenni di mancati interventi e di scarsi investimenti, quando non di tagli sulla scuola pubblica e di mancata semplificazione delle procedure. I Comuni, in questi ultimi anni, soprattutto all’interno del cratere sismico, hanno fatto molto ma servono molte più risorse e, soprattutto, una semplificazione strutturale vera delle procedure che ci consenta di portare avanti i progetti e i cantieri in tempi più rapidi.
Per quanto riguarda il Delfico come Comune, oltre a garantire il supporto in questa fase d’emergenza, con apposita ordinanza abbiamo ordinato agli enti proprietari, nello specifico Provincia e Convitto, di adottare e porre in essere, entro 45 giorni, tutti gli approfondimenti necessari per valutare adeguatamente il livello di sicurezza in condizioni statiche dell’edificio, secondo quanto previsto dall’attuale normativa, proprio con l’obiettivo di creare le condizioni che consentano l’eventuale più rapido ripristino della normale attività e funzionalità dell’edificio stesso.
Come Amministrazione Comunale, dunque, andando oltre le nostre competenze, come già evidenziato, a fianco della Provincia, abbiamo fatto la nostra parte e riteniamo assolutamente necessario un Vostro intervento per tutte le motivazioni sopra esposte.
Confidando nella Vostra profonda sensibilità istituzionale e nella consapevolezza che il diritto costituzionale all’istruzione sia una priorità di tutti, siamo certi di un Vostro immediato e positivo riscontro alle nostre richieste, avanzate in rappresentanza di tutta la comunità scolastica e cittadina.
Vi saluto cordialmente
Il Sindaco di Teramo
Gianguido D’Alberto