TERAMO – Nel 2025 ricorrerà il duecentesimo anniversario della nascita della poetessa ed educatrice teramana Giannina Milli. Si tratta di una ricorrenza molto particolare che investe diverse tematiche culturali e sociali, alcune di grande attualità per il momento storico che stiamo vivendo. È dunque l’occasione per ricordarla degnamente nella sua città natale. A tale scopo, l’Associazione Tetraktis APS, che celebra a sua volta il 40ennale della sua fondazione, ha costituito un gruppo di lavoro formato da personalità del mondo scolastico ed accademico, che ha predisposto un progetto culturale innovativo di attività ed eventi, estraneo ai riti celebrativi tradizionali, il più aperto possibile alla comunità cittadina e ai giovani in particolare, cui saranno dedicati molte delle iniziative.

Il progetto, denominato “Mille Volti Milli” che si svilupperà durante l’arco del 2025 con attività ed eventi artistici, letterari, formativi e di cultura urbana, è stato presentato questa mattina nella sala consiliare della Provincia di Teramo dal presidente dell’Associazione Franco Esposito e dalla referente del gruppo di lavoro Clara Taraschi. Alla conferenza stampa sono intervenuti Umberto D’Annuntiis, Assessore Regionale; Libera D’Amelio, consigliera delegata della Provincia; Antonio Filipponi, assessore al Comune di Teramo, Manuela Divisi, Dirigente liceo Statale “Milli”e Agnese Di Matteo, dell’Università di L’Aquila.

“Attraverso le celebrazioni per il bicentenario della Milli – ha detto infatti l’arch. Esposito – cerchiamo di ricordare e di indicare ai giovani alcune strade per  un futuro che ci sta sfuggendo un po’ di mano e quasi non ce ne stiamo accorgendo”. Chiaro il pensiero rivolto ai ragazzi del Delfico, per una struttura che porta il nome di un altro grande personaggio teramano.

La città di Teramo celebrò Giannina Milli una prima volta nel 1925; poi nel 1968 quando le sue spoglie dal cimitero di Firenze furono restituite alla sua città nel ed infine nel 1989 per i cento anni dalla morte avvenuta a Firenze nel 1888. Tranne queste occasioni, la Milli è rimasta per anni poco conosciuta e poco ricordata rispetto ad altre personalità dell’Ottocento. Eppure la nostra concittadina è stata una protagonista nella società del suo tempo sia per il suo caratteristico poetare libero – oggi diremmo “poetry slam” -; sia per il suo impegno civile ed educativo. Tale impegno la colloca tra le figure più moderne del XIX secolo, ovvero tra quelle che seppero interpretare lo spirito di un’epoca e le connesse trasformazioni sociali e politiche, prefigurandone alcune tendenze. Gli attestati di stima e di affetto – testimoniati da una fitta documentazione epistolare – che la Milli ricevette non solo da personaggi illustri e dame dell’aristocrazia ma anche e soprattutto dal pubblico cosiddetto “popolare”, consentono di non restringere la sua figura a rappresentante di alcune specifiche “èlite”.

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