TERAMO – Davanti ad una emergenza come quella che sta vivendo la comunità teramana tutta a seguito della chiusura e sequestro del Delfico dello scorso 3 ottobre, sarebbe stato necessario che chiunque ricopra ruoli istituzionali mettesse da parte interessi e tornaconti personali e lavorasse nell’esclusivo interesse della comunità scolastica tutta e del valore storico e culturale che quell’edificio ricopre per tutta la comunità teramana.
A fronte di prese di posizione a tratti semplicistiche o peggio populiste, corre l’obbligo di ricordare come la Provincia di Teramo sia l’unica proprietaria dell’immobile e quindi per prima interessata da un provvedimento dell’autorità giudiziaria di così ampia portata: è quindi da subito apparso necessario, al di là di considerazioni personali sul provvedimento stesso, lavorare per garantire sicurezza, diritto allo studio e diritto a lavoro ad una comunità di oltre 1200 utenti, cercando in primis collaborazione nell’altro ente locale interessato, ossia il Comune di Teramo, che ringrazio.
Da subito abbiamo messo in moto la macchina per consentire che nessun giorno andasse perso, sia pure con formule emergenziali nell’immediato e lavori in somma urgenza che arriveranno a termine in un mese esatto. Così come abbiamo assicurato una sistemazione più che dignitosa a studenti convittori. Abbiamo lasciato ad altri le vuote chiacchiere, abbiamo lasciato il passo a soluzioni concrete: perché le pubbliche amministrazioni parlano per atti e non per interviste o slogan.
Allo stesso modo abbiamo affidato a legali e tecnici di straordinario valore umano e professionale il compito di resistere in giudizio, in ogni grado di giudizio, attraverso perizie che garantissero tutti sulla sicurezza e stabilità del Delfico: depositato il ricorso in cassazione, si sta lavorando per istanza di dissequestro, che la Provincia e solo la Provincia depositerà per mezzo dei suoi legali.
Allo stesso modo, però, non potendo avere certezze sul futuro, e volendo garantire i diritti costituzionali primo fra tutti quelli a lavoro e studio, abbiamo avvertito la necessità di lavorare ad ipotesi alternative per presente e futuro, rispondendo ad un semplice interrogativo: cosa si fa qualora l’istanza di dissequestro non fosse accolta e il ricorso respinto?
Non dare risposte a questo è l’esatto contrario di ciò che fa un buon amministratore.
Trovo folkloristico, però che qualcuno abbia il coraggio di atteggiarsi a novella cassandra, anticipando il contenuto di futuri provvedimenti giudiziari o dando per scontata la conclusione in una determinata direzione del procedimento in corso, senza neanche degnarsi di leggere mezza carta.
Da qui l’appello ad abbassare i toni, non trasformando in bagarre politica o correntizia quella che è un dramma per Teramo e i teramani. Altrimenti come giustificare il comunicato congiunto di soli due consiglieri regionali di due forze contrapposte, il primo attore di primo piano nelle amministrazioni comunali e provinciali ed il secondo principale leader di opposizione. Personalmente non voglio credere alle voci che vorrebbero alle porte l’ennesimo accordo trasformista e trasversale, perché sarebbe un’offesa ai nostri concittadini. (Andrea Core)