TERAMO – Lo scrivente Consorzio ha finalità ben precise di tutela del commercio cittadino e di promozione del centro storico di Teramo, quindi è ben lontana da noi l’idea di fare polemica politica o peggio ancora “chiacchiericcio”, cosa che purtroppo ci sembra che ci venga addebitata dal Consigliere regionale Sandro Mariani. Proprio per questo, nel renderci disponibili H24 e 7 giorni su 7 ad ogni costruttivo confronto con l’Amministrazione comunale nell’interesse prioritario dell’intera comunità, desta meraviglia che ci venga riconosciuta (come si fa con i fessi) la ragione sull’attualità e la incisività dei disagi creati dalla presenza poco o nulla regolamentata dei tanti cantieri, senza però dar conto di quanto si sarebbe dovuto già fare ben prima che ciascuno di essi venisse installato e producesse effetti deleteri per residenti e utenti.
L’assessore comunale Di Marcantonio, che ringraziamo per l’interlocuzione, sottolinea che “il bene pubblico deve prevalere”. A tale proposito ci chiediamo quale sia esattamente il bene pubblico che debba prevalere in questa vicenda, dato che i cantieri occuperanno un periodo temporale di almeno dieci anni, durante i quali i danni al tessuto produttivo e alla residenzialità diverranno – e in parte già lo sono – irreversibili.
Vorremmo ricordare all’assessore e al consigliere regionale che proprio dal 2018, cioè dall’insediamento dell’attuale maggioranza comunale, Teramo ha subito un’emorragia di residenti che non ha precedenti nella storia cittadina: in soli sei anni vi è stata una perdita di 3.000 residenti (dai 54.443 del 2018 ai 51.402 del 2024) e, purtroppo, la tendenza è ad un ulteriore e sanguinoso peggioramento, che si riflette specularmente sulle condizioni del commercio, il cui tessuto – una volta lacerato – è difficilmente rammendabile. La desertificazione della città è in atto da molti anni e non la si può affrontare con un’alzata di spalle, nascondendosi dietro a termini come “rigenerazione urbana”, perché il lavoro che dev’essere svolto con puntiglio è quello di un’attenzione costante ad ogni singola problematica, alleviando i costi e le difficoltà di ciascun residente e ciascun lavoratore e imprenditore che con attaccamento alla propria città perseveri nel rimanere in un luogo in profonda crisi economica e sociale.
Pertanto, per essere chiari, riteniamo che la definizione di “bene pubblico” che deve giustamente “prevalere”, secondo quanto afferma l’assessore Di Marcantonio, non si riferisce alla mera realizzazione di un’opera pubblica, bensì alle fattive tutela e salvaguardia del tessuto sociale e imprenditoriale attuate attraverso il controllo costante della razionale programmazione delle opere, della massima velocità nell’esecuzione dei lavori, del minore impatto dei cantieri sia sul suolo pubblico e sia sui disagi causati, della verifica e riduzione dei costi. Se questa è la complessiva definizione di “bene pubblico”, dalle risposte di Mariani e Di Marcantonio, ma soprattutto dalla nostra esperienza quotidiana sul campo, ci sembra di capire che fino ad oggi non sia prevalso il bene pubblico: citiamo a solo titolo di esempio il dilungarsi (oltre ogni termine preventivato) dei cantieri del Terminal Bus di Piazzale San Francesco e dell’Ipogeo di Piazza Garibaldi, le chiusure inopinate di molte vie cittadine, la scomparsa di un numero eccessivo di stalli a disposizione degli utenti del centro storico, il sequestro a tempo indeterminato di Piazza Verdi (con il cantiere fermo da mesi), ecc. ecc.
Attendiamo la convocazione degli incontri promessi, sempre con spirito di massima collaborazione. – Il Consorzio Shopping in Teramo Centro –