TERAMO – Un’altra tegola si abbatte sulle famiglie con figli nello spettro autistico. Il motivo? Sempre lo stesso, insufficienza del budget. Dopo l’impossibilità di accesso alle terapie nel territorio teatino (sulla quale è intervenuto anche il Tribunale di Chieti, accogliendo il ricorso d’urgenza dell’associazione ‘SOS Autismo insieme per l’inclusione’), questa volta a farne le spese sono gli utenti di Teramo e provincia che con una nota consegnatagli brevi manu hanno appreso della chiusura dei centri diurni per disturbi dello spettro autistico di Montorio al Vomano e di Teramo della Wellness srl nelle giornate del 24 e del 30 ottobre, ed ancora del 2-13-21-26 novembre. Si legge nella nota che già dallo scorso settembre era previsto “un rallentamento dell’attività” a seguito di una previsione di extrabudget della spesa sanitaria per alcune decine di migliaia di euro.
La ASL Teramo, preso atto della criticità, avrebbe invitato la struttura a soprassedere precisando di voler “osservare la continuità assistenziale”, impedendo che gli utenti potessero subire pregiudizi, rimarcando come ogni sospensione del calendario delle prestazioni dovesse essere preventivamente concordato con l’Ente sanitario. Tutto risolto? Assolutamente no. Con successiva nota del 1° ottobre la ASL, richiamando il contratto di affidamento del servizio, comunicava al centro che non avrebbe rimborsato alcuna prestazione extra budget. Da qui la sopradetta sospensione dei servizi.
“La vicenda ci è stata segnalata da nostri associati che da tempo seguono con apprensione lo sviluppo della contesa tra la ASL ed il centro Wellness – ci dice l’avv. Christian Bove, presidente dell’associazione SOS Autismo, insieme per l’inclusione -. Purtroppo a rimetterci sarà l’utenza fragile. L’autismo, oramai dal 2017, rientra nei livelli essenziali di assistenza. E’ pertanto obbligo del servizio sanitario, ovvero della ASL, garantire la regolare erogazione delle terapie in proprio o, come in questo caso, per il tramite di strutture convenzionate. Anche la giurisprudenza è univoca sulla prevalenza, in ogni caso, dei servizi fondamentali quali quelli legati, per l’appunto, alla salute rispetto ai vincoli di budget. Auspichiamo, quindi, un intervento immediato da parte dell’azienda sanitaria nonché del governo regionale volto a scongiurare le preannunciate chiusure che costituirebbero un pregiudizio non solo per l’utenza fragile, ma anche per i loro familiari”.