TERAMO –  Nel pomeriggio di sabato 12 ottobre, davanti all’ex Banca d’Italia in via Carducci, attuale sede del Comune, si sono radunati i militanti e le militanti di lotta per la casa teramani/e, perché la casa deve essere un diritto e non un privilegio.
In un ambiente estremamente militarizzato dalle forze dell’ordine, come si conviene in questi tempi di governo di destra estrema, si sono alternati diversi interventi, volti a chiarire la situazione teramana e a denunciarne le peculiarità.
Comune immobile, Ater in semestre bianco, piú di duecento famiglie in attesa di un cenno da parte di questi enti, per quanto riguarda le liste delle case popolari.
Il degrado che la Casa del Popolo denuncia è proprio questo, lasciare le persone, studenti, lavoratori, lavoratrici, anziani/e, italiani/e e non, nell’ansia di non poter pagare l’affitto, di non rientrare nella graduatoria, nell’indigenza che segue il dover pagare una rata ridicola, eccessiva, senza far niente per impedire tutto ciò.
La Casa del Popolo ha fatto opera di sensibilizzazione sul problema abitativo: i murales in zona smeraldo e su via Po; ha fatto informazione: le conferenze e gli incontri su via Luigi Longo; ha agito e continuerà a farlo: il 23 ottobre sará alla Gammarana per fermare lo sfratto di una madre e dei suoi figli, perché nessuno resti senza un tetto.