TERAMO – Presentata la Cittadella della Salute: quest’oggi alla Sala Fagnano della sede della Asl di Teramo il Direttore generale Maurizio Di Giosia assieme al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio è stato presentato il progetto che vedrà l’inizio dei lavori nel 2026 per concludersi nel 2030. Un impegno di spesa di 8 milioni per le strutture del Pnrr, 16 milioni di finanziamento arrivano dall’Inail e altri fondi da reperire. Di seguito la relazione su Casalena del Dg Maurizio Di Giosia

Oggi presentiamo, finalmente, una concreta opportunità per recuperare un’area di fondamentale importanza non solo per l’assetto della nostra edilizia sanitaria, ma per l’assetto urbanistico della città di Teramo.
(Slide 2030) La Regione, inserendo l’area di Casalena nel programma di investimento per iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria valutabili dall’Inail, ha “dato le gambe” all’idea progettuale che la nostra Asl cullava già da tempo, quando quattro anni fa, programmando un piano strategico per il rilancio dei servizi, pensò di realizzare a Casalena la Cittadella delle fragilità. Un’idea innovativa e a mio avviso molto efficace, basata su una visione sinergica della presa in carico del paziente, in cui concorrono diverse figure professionali, insieme alla famiglia. E la realizzazione di una Rsa da 7mila metri quadri e 150 posti, che diventerà realtà con questi fondi, è un tassello basilare.
Il progetto della Cittadella della fragilità è nato non a caso. Già precedentemente, nel 2019, infatti, la Asl aveva iniziato a progettare una proposta di Programma integrato di intervento per la riqualificazione del complesso edilizio dell’ex neuropsichiatrico in contrada Casalena. Una proposta ripresa, rivista e presentata al Comune di Teramo nel gennaio 2021 da questa direzione strategica.
Una proposta che è caduta purtroppo nel vuoto, in quanto non abbiamo mai ricevuto risposta dal Comune.
(Slide 2024) Eppure il progetto non era affatto di secondaria importanza, anzi direi che era centrale per la città. La proposta prevedeva la demolizione degli ormai tristemente famosi “scheletri” di Casalena progettati nel 1969 per dare una risposta al sovraffollamento dell’ospedale psichiatrico di Sant’Antonio Abate. Gli edifici furono costruiti fa il 1972 e il 1977. Alcuni rimasero allo stato di rustico, vista l’approvazione nel 1978 della legge Basaglia, che stabilì la dismissione dei vecchi ospedali psichiatrici e la loro sostituzione con strutture ambulatoriali e assistenziali aperte.
Dopo la chiusura dell’ospedale psichiatrico _ a Casalena era attiva la sezione maschile _ ora il complesso ospita diversi servizi e attività dall’hospice, alla Rsa, al servizio di prevenzione ambienti di lavoro, al servizio veterinario di sanità animale, al Servizio di igiene e sanità pubblica, e altro ancora.
Ma restano alcuni edifici deteriorati o allo stato grezzo che costituivano, e costituiscono, un elemento di degrado, senza contare che l’area può diventare una risorsa importante a servizio di contrada Casalena e del quartiere di Colleatterrato.
Ora la possibilità di recuperare tutta l’area, fornendo servizi sanitari importanti per la nostra comunità e riqualificando l’intera zona, arriva grazie al fondamentale supporto della Regione.
(Slide 2026) Che innanzitutto ha inserito nella programmazione Pnrr la realizzazione proprio a Casalena di un ospedale di comunità e di una Casa di comunità che saranno costruiti demolendo due vecchi manufatti. L’investimento supera gli 8 milioni di euro per entrambi i due nuovi edifici. In definitiva entro il 2026 saranno ultimate due strutture sanitarie per un totale di più di 2mila metri quadri.
Grazie al Pnrr e grazie a quest’ultimo finanziamento, compiremo due grandi passi verso la realizzazione di un progetto che quando lo ideammo, nel 2020, sembrava visionario: realizzare un’intera area destinata ai bisogni del paziente fragile, alla cura della cronicità, sembrava all’epoca un’impresa ardua. Che però ora, grazie alla lungimiranza della Regione, la quale ha compreso l’importanza del progetto che risponde ai bisogni di salute di una precisa fascia di popolazione, si sta realizzando.
Manca ancora un tassello, e poi quella visione diventerà realtà. E’ il recupero dei tre padiglioni storici e la contestuale demolizione di alcune strutture residue che insistono ai confini dell’area. Un’operazione che, abbiamo stimato, ha un valore di circa 10 milioni.
In quegli spazi potremmo realizzare una REMS, cioè una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, e aree destinate alla logistica.
Il reperimento dei fondi potrebbe non essere una chimera, anzi.
All’inizio di questo mio intervento vi ho illustrato la proposta di programma integrato di intervento presentata tempo fa al Comune e rimasta lettera morta. Quel piano ha ancora una forte valenza. In sostanza con la cessione al Comune di terreni agricoli da noi non utilizzati, in cambio della trasformazione di alcune aree in edificabili potremmo trovare i fondi per completare la Cittadella della fragilità e dare finalmente una risposta organica e completa a una parte della nostra collettività che è particolarmente bisognosa di attenzione. La speranza è che ora non cada nel vuoto.

LE SLIDES:

complessivo

2024

2030

2026

(Regflash) Teramo, 11 ott. “Avevamo preso l’impegno anni fa di potenziare in maniera significativa la presenza della sanità pubblica nella città di Teramo. E la Cittadella della salute, dedicata soprattutto alle fragilità, era uno di questi poli, da troppo tempo lasciati in un stato di semi-abbandono”.
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo intervenendo alla presentazione del progetto della Cittadella della Salute nella sala stampa della ASL di Teramo con il direttore generale Maurizio Di Gioia e alla presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici Umberto D’Annuntiis e del presidente della commissione consiliare regionale Sanità Paolo Gatti.
“Abbiamo  lavorato a una progettazione seria, che è stata ritenuta tale da tutti gli enti interessati, l’INAIL e il  Ministero – ha riferito Marsilio – e in Conferenza Stato-Regioni, dove ho partecipato personalmente anch’io, è stato approvato pochi giorni fa questo importante finanziamento che ha dato il via libera”.
Nel dettaglio, l’intero programma va nella direzione di migliorare le infrastrutture sanitarie della regione garantendo ai cittadini abruzzesi servizio sanitario di qualità. Specificamente, la cittadella della salute per servizi di prognosi e poliambulatori in contrada Casalena sarà realizzata grazie al finanziamento di 16 milioni di euro e attraverso la ristrutturazione della struttura esistente.
Il presidente ha ringraziato il direttore generale e l’assessore Verì che “attraverso una costante interlocuzione con INAIL e Ministero della Salute hanno permesso il raggiungimento di questo importante traguardo”.
Grazie all’approvazione in Conferenza Stato Regioni del programma di investimento per iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria a questa iniziativa ne seguiranno presto altre.