TERAMO – Organizzato dall’Università di Teramo e dal Polo di Innovazione Agroalimentare Agire martedì 5 febbraio, alle ore 9.30, nella Sala delle lauree della Facoltà di Giurisprudenza si terrà un convegno dal titolo Il sistema agro-alimentare in Abruzzo: una lettura attraverso il Rapporto 2018, rapporto coordinato e pubblicato dal Polo Agire, edito dalla Franco Angeli. Il volume contiene un’analisi dei diversi comparti del complesso sistema agroalimentare regionale e «rappresenta un’utile base conoscitiva per adottare le necessarie misure per favorirne lo sviluppo e la crescita nei prossimi anni».
Il Rapporto sul sistema agro-alimentare in Abruzzo ha coinvolto numerosi ricercatori, studiosi, istituzioni scientifiche e universitarie della regione. I contributi di analisi sono di Emilio Chiodo, Maria Angela Perito e Andrea Fantini, della Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo; Nicola Casolani, Cristina Salvioni e Lolita Liberatore, del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara; Marco Gaito, Matteo Martino, Stefano Palumbo, Andrea Povellato, Beatrice Camaioni, Francesco Vanni e Carla Basti, del Centro di Politiche e Bioeconomia del Crea; Daniela D’Angelantonio, Francesco Pomilio e Giacomo Migliorati, dell’Istituto Zoopro?lattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise; Matilde Fiocco e Concettina Pascetta, del Centro regionale di studi e ricerche economico sociali (Cresa); Nicola Simone, Martina Bacceli e Barbara Lanza, del Centro di ricerca di ingegneria e trasformazioni agroalimentari del Crea; Alessandra Tavoni, dello Studio Rozzi & Consulmarchi.
Il convegno, con la partecipazione di numerosi autori, sarà aperto dal rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola, dal presidente del Polo Agire William Di Carlo e dal presidente dell’Istituto Tecnico Superiore per il Sistema Agro-alimentare di Teramo Giovanni Di Giosia.
«Il Rapporto ? ha commentato William Di Carlo ? ha la finalità di fornire una chiave di lettura dello sviluppo regionale del comparto agroalimentare e si pone pertanto come strumento di analisi e riflessione a disposizione delle imprese, delle istituzioni e dei cittadini. Ne esce un quadro complessivo di notevole interesse per il peso significativo del comparto in termini di valore, di occupati e di ricchezza prodotta, così come è rilevante il peso della componente di esportazione e la penetrazione sul mercato globale di alcune produzioni tipiche regionali».
«Ricerca e formazione ? ha spiegato Emilio Chiodo ? rappresentano un binomio fondamentale per la crescita competitiva delle imprese e per creare un’occupazione che sia a sua volta competente e in grado di generare innovazione. Il Rapporto può quindi fornire un duplice contributo allo sviluppo regionale: da un lato strumento di analisi a disposizione delle imprese e delle istituzioni, dall’altro elemento a supporto alla creazione di un sistema regionale della conoscenza e dell’innovazione».