Riceviamo e pubblichiamo:
Rivendico l’astensione sul decreto legge relativo alle misure urgenti a favore delle popolazioni terremotate dell’Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Un provvedimento, ereditato dal governo Gentiloni, che da più parti fu definito decretino, in quanto inefficace e che, al nostro gruppo, sembrò un’occasione persa. Molte delle richieste giunte dai sindaci e dai cittadini abruzzesi, che io ho sostenuto con degli emendamenti, non furono accolte. Il decreto fu poi migliorato, sebbene di poco, tanto che le nostre proposte, all’origine bocciate, sono state inserite nei successivi provvedimenti: un’evidente ammissione di colpa.
Con il voto dei 5 Stelle, infatti, fu respinto l’emendamento che prevedeva l’istituzione del reddito di cratere, a favore di chi non aveva più un lavoro a causa del sisma. Chiedemmo anche degli sgravi fiscali per le aziende intenzionate ad assumere personale residente nel cratere e, ancora una volta, le nostre proposte furono respinte.
Resta ancora molto da fare in tema di ricostruzione, sopra tutto per quanto riguarda le risorse. Penso ai fondi per il Comune dell’Aquila, alle norme per semplificare le procedure, che il sottosegretario pentastellato Crimi ha promesso, ma che ancora aspettiamo. Confrontiamoci sulla ricostruzione, su quello per cui ci batteremo e impegneremo, piuttosto che alimentare polemiche artefatte quanto disperate per captare qualche voto.
Infine, per rispetto della verità, va rilevato che Camillo D’Alessandro, esponente di peso del Pd, consigliere regionale, fidatissimo di D’Alfonso, si ricorda solamente ora del terremoto. Ma, è talmente disinformato e lontano dalle problematiche legate ai crateri sismici, che scrive di una fantomatica astensione avvenuta nel 2016, quando in realtà il provvedimento risale a maggio 2018. E che dire di Legnini, che si è astenuto sulla legge 77/2009, relativa al sisma dell’Aquila, che stanziava 10,5 miliardi per il cratere 2009?