TERAMO – In queste ore, dopo l’improvviso sequestro del Convitto Delfico e conseguente chiusura, ho raccolto da tanti ingegneri, architetti e strutturisti– in primis l’Arch Esposito ma al pari anche altri validissimi  tecnici- riflessioni e valutazioni che condivido in pieno. 

Il mio ruolo di consigliere comunale mi impone di raccogliere queste valutazioni ma anche e soprattutto di farmi portavoce delle tante richieste a me pervenute dai genitori degli alunni e dai ragazzi stessi.

Ecco che ritengo che con decisione e senza indugio si debba procedere a nuove indagini e sopralluoghi in modo da avere dati tecnici inconfutabili e solo allora prendere decisioni definitive. 

L’Ente Provinciale, quale proprietario dell’edificio, spero faccia le proprie valutazioni non tralasciando nessuna possibile azione prevista nelle sedi opportune.

La chiusura così improvvisa rischia di lasciare l’ennesimo spazio vuoto, l’ennesima scuola chiusa in una città e un centro storico in agonia.

Le ultime ore sono state segnate da tristezza, sgomento e incredulità, abbiamo assistito tutti ad un ripetersi di annunci e idee che in realtà non hanno fatto altro che alimentare lo sconcerto 

La chiusura del Delfico che con molta probabilità avrà durata imprevedibile (abbiamo già l’esempio della Savini e della san Giuseppe) sarebbe il colpo mortale per Teramo centro, i residenti e le attività commerciali.

Tutti uniti per un Delfico che possa riaprire il prima possibile.

Il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia

Avv Pasquale Tiberii