Pescara si ‘prepara’ ad ospitare il G7 ministeriale sullo Sviluppo che si terrà il 24 e il 25 ottobre. I cosiddetti “Grandi della terra” rappresentati dai ministri di settore in carica dei paesi ricchi del blocco occidentale del mondo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America) organizzano un vertice intergovernativo che sulla carta si presenta come un forum basato sul dialogo e il coordinamento in materia economica e finanziaria, aiuto allo sviluppo e contributo alla pace e alla sicurezza globali.

Ben sappiamo come invece le politiche di questi Paesi abbiano prodotto effetti sistematicamente devastanti per l’economia mondiale e il futuro di gran parte dei popoli del nostro pianeta, perpetuando continue crisi umanitarie, guerre e immani disastri ambientali. Come denunciato già a Genova nel 2001 il G7, allora allargato a Putin ancora considerato un alleato, tende a delegittimare l’Onu e ad affermare una logica antistorica di dominio unipolare degli Stati Uniti e del nord del pianeta, in linea con le esigenze delle grandi multinazionali e del capitale finanziario, che oggi più che mai ci portano verso uno stato di guerra permanente. Il G7 sarà l’ennesima kermesse blindata, pagata con i soldi dei contribuenti per propagandare l’immagine di una cooperazione internazionale che sarà tutt’altro che solidale e risolutiva nei confronti dell’immane negazione dei diritti sociali e umani cui tutti stiamo assistendo.

NOI, forze sociali, sindacali, culturali e politiche che ci riconosciamo nella Costituzione nata dalla Resistenza, poniamo l’impellente e doveroso richiamo a manifestare il nostro dissenso nei confronti di un G7 che, tra le tematiche dei lavori, prevede la discussione del nuovo piano coloniale italiano, infelicemente chiamato “Mattei”. Un G7 i cui Stati aderenti continuano a far finta di lottare contro i cambiamenti climatici, avversando anche la sovranità alimentare, a incrementare l’economia di guerra attraverso l’aumento delle spese militari, alimentando conflitti sia in Ucraina che in Palestina. Il calcolo del solo riarmo a livello mondiale nell’immediato ammonta a 10.000 miliardi di dollari e la Nato ed i ministri europei iniziano addirittura a prospettare un possibile ritorno alla leva obbligatoria. Il rifiuto della preparazione alla guerra è la condizione preliminare per costruire la pace.

Denunciamo la complicità nel genocidio nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania, non giustificabile per nessun motivo nemmeno con la pur deplorevole detenzione di ostaggi israeliani che Netanyahu sacrifica con la più totale indifferenza per la loro sopravvivenza.

La nostra opposizione a questo sistema è netta quanto il nostro impegno nello sviluppo di un progetto politico alternativo che esca dall’impianto strategico sistemico e che si fondi sulla relazione umana, sulla giustizia sociale e sull’autentico rispetto dell’ambiente e della diversità.

Con i soldi dei contribuenti (450mila euro) quella che si sta organizzando è una vera propria passerella: 1.500 forze dell’ordine verranno mobilitate per difendere questa casta di potenti, una intera città a soqquadro come se non bastassero i problemi creati da una amministrazione inefficace, confusa e Zone Rosse, cene di gala, passeggiate trionfali in centro città, conferenze stampa vaghe, abbellite da qualche iniziativa culturale di contorno. Nulla a che fare con la risoluzione dei temi che dicono verranno affrontati come è successo negli altri G7 ministeriali!

In risposta al G7 vogliamo organizzare iniziative di carattere territoriale e nazionale che diano modo alla popolazione abruzzese di cogliere criticamente il significato del concetto di “sviluppo” e del Piano Mattei. L’intento è quello di sottrarci alla spettacolarizzazione e alla strumentalizzazione mediatica del nostro dissenso evitando l’attacco alla zona rossa e contestazioni simili, che finirebbero per produrre anche una minore partecipazione.

Siamo invece per organizzare, oltre alle azioni informative e di approfondimento che stiamo definendo, anche una manifestazione contro la guerra economica, sociale e militare, in solidarietà con i disertori, i diseredati, gli oppressi e gli sfruttati di tutto il mondo, come i palestinesi, i curdi, i sudanesi.

Chiediamo il blocco dell’invio di armi ai paesi belligeranti, a partire da Israele e Ucraina.

Chiediamo il taglio degli investimenti statali in spese militari in favore del netto incremento della spesa pubblica.

Esigiamo la fine della militarizzazione della società e della scuola. Ci opponiamo con forza alla stretta repressiva del ddl 1660 che oltre ad essere pericolosamente liberticida dimostra una totale irresponsabilità nei confronti delle urgenze e dei bisogni reali nazionali e planetari.

Lavoriamo insieme per costruire una economia di pace, per la piena attuazione della nostra Costituzione.

A partire dalla adesione alle indicazioni di questo documento invitiamo tutte le forze sociali, politiche, culturali e religiose a partecipare a queste iniziative e ad altre che si vogliano aggiungere al calendario attraverso il Coordinamento NOG7Pescara.

Un altro mondo è possibile! – Cgil Abruzzo Molise, Cgil Pescara , Anpi Pescara , Rifondazione Comunista , Per il Clima, Fuori dal fossile!, Foro H2O, Cobas Abruzzo , Radici in comune