TORANO NUOVO – Nella mattina della domenica 29 settembre 2024 la Sezione Val Vibrata dell’ANPI e l’Osservatorio Regionale Antifascista hanno organizzato un convegno a Torano Nuovo, presso la Sala Comi, dal titolo “Fascismo: il dovere della denuncia e della resistenza”. All’evento, a cui hanno risposto in tantissimi, con una partecipazione attenta e di assoluta condivisione, ha preso le mosse dall’episodio di aggressione di natura fascista occorso a Torano Nuovo la sera del 14 agosto in danno della ragazza Micol Di Biase. Il convegno è stato coordinato dall’Avv. Matteo Settepanella, che, quale Presidente della neocostituita “Associazione Antifascista 25 settembre 1943”, ha ricordato a tutti la necessità di non abbassare mai l’attenzione rispetto a certi episodi ed all’affermazione dei valori e principi costituzionali dando lettura di un passo dello scritto di Antonio Gramsci “Odio gli indifferenti”.

Nell’introduzione il Presidente della Sezione Anpi Val Vibrata Avv. Francesco Antonini, nell’evidenziare le motivazioni del convegno e nel ringraziare Micol Di Biase per il coraggio dimostrato ed esprimere alla stessa la totale solidarietà di tutta gli autentici democratici ed antifascisti, ha sottolineato come, purtroppo, l’episodio occorso a Torano Nuovo, macchiando il più rappresentativo degli eventi della estate vibratiana, non può e non deve essere considerato isolato, ma vada tenuto in un legame stringente con gli altri tentativi di rievocazione del fascismo già verificatisi in Val Vibrata, ovvero a quanto occorso a Martinsicuro il 25 aprile scorso nei riguardi della consigliera comunale Marta Viola, oppure a quanto verificatosi in una scuola di Nereto allorquando a dei bambini della scuola elementare è stata fatta cantare “faccetta nera”; episodi non solo in stretta correlazione tra loro, ma che si stanno intensificando perché vi è un contesto generale che li permette, se solo si considera quanto sta predisponendo il governo nazionale con l’Autonomia Differenziata, che spacca il paese, con il Premierato, che concentra il potere in poche mani marginalizzando le istituzioni elettive, e da ultimo con il famigerato DDL Sicurezza, che reprime ogni forma di dissenso.

Il Sindaco di Torano Nuovo, Prof.ssa Anna Ciammariconi, eletta neo Vice Presidente dell’Unione dei Comuni, nel portare i saluti dell’Amministrazione e la solidarietà a Micol Di Biase, ha tracciato la connessione tra costituzione, antifascismo e diritto/dovere di resistenza, e, nel ricordare quanto sancito dagli art. 49 della Costituzione e dalla XII disposizione transitoria e finale nonché dagli sforzi interpretativi della giurisprudenza sul punto, ha richiamato l’attenzione di tutti sul progressivo assottigliamento della ‘linea di confine’ che separa la libertà di manifestazione del pensiero ed azioni che, al contrario, integrano atti da censurare in quanto reati: “Non ci si può assuefare a linguaggi d’odio, all’istigazione all’odio e alla violenza in generale” questo il monito del primo cittadino.

Micol Di Biase ha poi trattenuto tutti con intervento estremamente emozionante e significativo: “nella sera del 14 agosto, durante la sagra di Torano Nuovo, un gruppo di 10-12 uomini circa sale sul tavolo e si scatta un selfie col braccio teso. Inutile dire che è stata una scena tremenda, sembrava una squadra coordinata che alzava e abbassava il braccio come un insieme che si dispone in modo ordinato come se fosse addestrata da qualcuno. Mi avvicino e mi rivolgo ad uno di loro chiedendo che cosa stessero facendo, se quello era un saluto fascista. Da lì partono subito le prime aggressioni verbali: ‘quelle come te 70 anni fa morivano appese’. Poi si passa alle minacce ‘stasera a casa non ci torni’. La situazione si calma per un attimo, alcuni uomini della sicurezza si piazzano vicino a me. Uno di loro riesce a scavallarli, si avvicina e mi dice ‘Stai attenta, domani torniamo a Torano! Ci vediamo domani’. Al momento di tornare alla macchina per avviarmi a casa, all’altezza del parchetto di Torano una macchina a forte velocità si avvicina a me ed alle due persone che mi stavano accompagnando, quindi dalla direzione del Ristorante Roma, verso la Chiesa. Fanno inversione, ci affiancano, abbassano i finestrini, ci guardano male e poi si appostano più avanti, scendono dalla macchina, si tolgono le magliette e aprono il cofano per prendere non so cosa, perché a quel punto mi hanno portata via. Il giorno dopo sono andata a querelarli”.

La descrizione di quei momenti e degli avvenimenti è dolorosa per Micol ma la stessa ha la forza per sollecitare tutti ad allarmarci rispetto alla gravità del suo episodio come di quello occorso a Marta Viola aggiungendo che “Il silenzio significa legittimare. In tanti nell’immediato mi hanno mostrato solidarietà e non è scontato, non lo è per niente, di questi tempi sia perché è ormai noto, che alcune fra le più alte cariche dello stato non riescono ancora a definirsi antifasciste, e l’altro perché vivendo in piccoli contesti di provincia porta con sé sia positività, come la solidarietà e il calore da me ricevuti quella sera da parte di tante e tanti, ma nasconde anche alcuni limiti per i quali si tende a minimizzare per il fatto che ci si conosce tutti e si tende a minimizzare. Un evento come la sagra non può essere compromesso da ciò che è successo e che quindi si doveva evitare per rispetto di chiunque ci lavorasse”.

Micol ha infine ricordato che “La gente è intelligente e sa che quello che è successo è stata colpa delle persone che nel 2024 continuano ad identificarsi col fascismo, chi li legittima con il silenzio, chi considera quei gesti goliardia o addirittura li legittima appoggiandoli, difendendoli o coprendoli è complice. E a Torano, fortunatamente, non è successo perché abbiamo rotto il silenzio quella sera e anche oggi”.

Il Segretario Provinciale della CGIL, Pancrazio Cordone, nel ringraziare Micol ed esprimerle la solidarietà propria e del Sindacato, ha ricordato come il fascismo non fosse un fenomeno affermatosi per casualità per voluto e favorito da specifiche forze politiche ed economiche e centri di potere per fronteggiare il nascente movimento dei lavoratori e dei contadini, ricordando il contributo dei lavoratori alla lotta della resistenza cha ha avuto inizio con le occupazioni della fabbriche del Nord nel 1943; ha sollecitato a dare forze all’impegno che il Sindacato e tutte le forze politiche ed associative nell’affermare i valori e i principi della Costituzione antifascista.

Antonio Macera, quale Presidente dell’Associazione Gramsci Abruzzo, ha posto l’accento sulla gravità di episodi come quelli che si sono verificati in danno di Micol e di Marta e di come la reiterazione degli stessi sia resa possibile da una situazione politica in cui, tenuto che il partito espressione del capo del governo abbia nel suo simbolo la fiamma tricolore propria della forza politica dichiaratamente fascista, si è di fronte alla volontà di riscrivere una nuova carta costituzionale che, superando l’attuale antifascista, sia conforma a quella cultura politica ed è per questo che ha richiamato le forze politiche a creare un fronte democratico unitario in grado di contrapporsi a questo disegno.

Marta Viola, consigliere comunale di Martinsicuro, ha tenuto anch’essa a ringraziare e solidarizzare con Micol Di Biase, sottolineando che, pur essendo in stretto legame con quanto occorso a sé stessa il 25 aprile scorso a Martinsicuro in occasione delle celebrazioni della Festa di Liberazione dal Nazifascismo, l’episodio che ha interessato la giovane di Torano Nuovo ha in sé una natura ancor più violenta ed aggressiva: anche in questo caso una donna che, però, non ha avuto paura di parlare ad un gruppo di uomini con il braccio teso e sottolineare che il fascismo è reato. La violenza diffusa e pervasiva in quel ventennio nero diretta verso le donne, le minoranze, le fragilità, le disabilità, tutto ciò che risultava “diverso”, e di cui vediamo ancora oggi le manifestazioni. Micol non è rimasta in quel silenzio complice di chi sminuisce tali eventi o vorrebbe semplicemente cancellarli senza che se ne discuta, se ne parli, se ne comprenda collettivamente la gravità.

Il Consigliere Regionale Dino Pepe ha tenuto a portare tutta la propria solidarietà a Micol nonché a ringraziarla per il suo coraggio e la sua saggezza giovanile, sottolineando che la ragazza non è sola nella battaglia quotidiana per la difesa della nostra Costituzione democratica ed antifascista, così come antifascista è la Sagra di Torano Nuovo.

Ha concluso il convegno il Consigliere Regionale, Prof. Luciano D’Amico, il quale, sottolineando la gravità di quanto verificatosi, ha manifestato la propria totale e completa solidarietà a Micol Di Biase ringraziandola per il coraggio e per la determinazione con cui si è opposta ad ogni forma di richiamo al fascismo e di prevaricazione e violenza, ha sottolineato come la cultura del fascismo si pone in antitesi non solo con la nostra Carta Costituzionale ma anche con lo stesso pensiero liberale e di destra che ha saputo storicamente dimostrare di avere un propria progettualità connotata da una alterità rispetto alla matrice di violenza e di oppressione propria del fascismo: anche il Professore ha richiamato tutti a prendere esempio da Micol ed a non abbassare il livello di guardia nella battaglia decisiva per l’affermazione dei valori e dei principi della nostra Carta Costituzionale ed è per questo che insieme ad altri soggetti ed associazioni ha promosso la neo “Associazione Antifascista 25 settembre 1943”.