ATRI – L’”elegante” risposta del Sindaco Ferretti alla nostra nota sulla situazione del turismo ad Atri merita senz’altro una replica, non foss’altro perché i toni e i contenuti da lui usati sono del tutto inammissibili. 

Partiamo da una premessa: non accettiamo da nessuno, men che meno da Piergiorgio Ferretti, lezioni di democrazia. E ciò non soltanto perché il compito dell’opposizione è esattamente quello di evidenziare mancanze e lacune dei pubblici amministratori, ma anche e soprattutto per la ragione che chi, come lui, blocca i commenti alla propria pagina Facebook – così frustrando il proprio ruolo istituzionale teso al dialogo con l’intera cittadinanza – di certo non può ergersi a paladino dei valori della democrazia medesima. Né tantomeno il nostro Sindaco si dimostra democratico allorquando, scavalcando i limiti del bon ton, anziché concentrarsi sulla risposta che davvero interessa agli elettori, si lancia in un’acida intemerata nei confronti del Consigliere Marcone, attingendo con cattivo gusto aspetti personali. Ed è persino paradossale, se non addirittura grottesco, sentirlo affermare che quest’ultimo “rosicherebbe” per la sconfitta alle scorse comunali, quando in realtà a “rosicare” è proprio lui, nervosamente alle prese con una maggioranza traballante e con un consenso ad Atri capoluogo che lo ha lasciato indietro di 450 voti (dato pressoché raddoppiato rispetto alle comunali 2023). Un risultato, questo, che, seppur non sufficiente a mandarlo a casa, pone senz’altro un interrogativo politico di vasta portata in ordine alla sua effettiva rappresentatività. Insomma, per il caro Ferretti, questa volta la strategia dell’attacco come miglior difesa non vale, così come a nulla serve calciare il pallone in tribuna appellandosi ad una generica affermazione secondo la quale vi sarebbe un impegno della sua amministrazione a promuovere il turismo nella nostra città. Per tale ragione, appare doveroso un invito allo stesso Sindaco ad essere più concreto e a spiegarci come la sua Giunta si sia mossa in materia. Quali sono, ad esempio, le attività, le opere, i servizi attivati in questi sedici anni di guida a trazione centrodestra? Forse quel tanto decantato albergo diffuso, il cui progetto è già costato molto ai contribuenti, senza alcun risultato concreto? O forse dobbiamo ancora una volta aspettarci un “a breve faremo”, “ci impegneremo”, “costruiremo” ,“a breve inizieremo” d’ufficio? No, caro professor Ferretti, a noi servono i fatti. Quasi vent’anni di governo impongono verbi coniugati al passato: “abbiamo fatto”, “ci siamo impegnati”, “abbiamo costruito”. Anzi, visto il notevole lasso di tempo trascorso al potere, sarebbe più opportuno ricorrere al passato remoto: “facemmo”, “ci impegnammo”, “costruimmo”. Perché, sa, forse siamo un po’ distratti, ma anche quest’estate ci è parso di riscontrare una cronica carenza di parcheggi, di posti letto e, con buona pace dei turisti vaganti sotto il sole cocente, di punti ristoro (affidati ai pochi eroici ristoratori rimasti aperti). Il tutto unito, tra le tante disfunzioni, a siti museali chiusi e a luoghi come il chiostro (fiore all’occhiello della città) di difficile fruizione. A tal proposito, vorremmo conoscere le ragioni per le quali l’ingresso a tale sito non possa ancora effettuarsi dall’entrata esterna, quella – tanto per intenderci – che affaccia su Corso Elio Adriano. Non le pare che riaprendo questo accesso migliorerebbero sia la visibilità che la fruibilità di tale autentico gioiello? Ci risponderà probabilmente che ciò non è di sua competenza. Ma la domanda vera è: si sta attivando concretamente con chi di dovere? E se sì, a che punto sono le trattative? Possiamo sperare che per il 2025 il chiostro sarà visitabile dall’entrata principale? 

Vorremo chiederle tante altre cose. Ad esempio se ha istituito o, comunque, potenziato un servizio navetta con le città costiere per portare in città il più alto numero di turisti. Se ha mai pensato di aumentare l’offerta di posti letto, magari utilizzando uno dei tanti palazzi storici in disuso. Se in questa offerta ha ricompreso o vorrebbe ricomprendere un ventaglio di opzioni che dal luxury arrivano al low cost degli ostelli. Certo, anche qui ci dirà che ciò spetta all’iniziativa dei privati. Ma sa altrettanto bene che rientra tra i compiti dei pubblici amministratori quello di attrarre tale tipo di investimenti mediante delle politiche adatte allo scopo. Voi l’avete fatto? Stando ai risultati, si direbbe proprio di no! Ci piacerebbe, inoltre, sapere se, in tempi di turismo lento ed esperienziale che così tanto si addice ad Atri, sono stati attivati cammini in natura, oltre ai quelli bellissimi dell’Oasi WWF. Se esistono, e se sì in che numero, punti di sosta camper muniti delle necessarie attrezzature. Se il suo operato contempli l’impegno a riattivare – previo accordo con i proprietari e messa in sicurezza delle strutture – l’accesso alle torri campanarie e a quella esistente sul Palazzo d’Acquaviva. A tal proposito, non trova signor Sindaco che, all’epoca dei social media fondati sull’immagine, offrire ai visitatori la possibilità di fare foto che abbraccino il mare e i monti da punti di vista così suggestivi rappresenti una grande fonte di attrazione e al contempo una splendida cartolina della nostra città? 

Anche qui qualche dubbio l’abbiamo, viste, ad esempio, le condizioni di quest’estate del nostro belvedere, che tra erbacce e alberi non potati non ha di certo potuto offrire in pieno la sua splendida visuale. 

Ecco, queste sono soltanto alcune domande, che, laddove non ancora da lei magicamente commutate in realtà, può recepire come proposte. Perché, vede, a noi interessa Atri Città d’Arte. Ci interessa la piena valorizzazione del suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale. Siamo convinti che attraverso questo percorso il nostro paese possa tornare a vivere e a non disperdere quell’enorme patrimonio umano fatto di giovani competenti che sempre più decidono di andare altrove. 

Detto ciò, rimandiamo al mittente le basse accuse di fare un’opposizione svilente. La nostra opposizione è e sarà sempre rivolta al bene della nostra comunità, e per tale ragione sarà ferrea e intransigente, attenta alle vicende amministrative ma anche pronta ad un dialogo produttivo. In ogni caso non ci faremo intimidire, né tantomeno mettere museruole da nessuno. La gente di Prospettiva Atri vigilerà attentamente sull’operato dell’amministrazione Ferretti e pretenderà da questa delle risposte ogni qualvolta se ne verificherà l’esigenza.

Perché a tutto siamo disposti, fuorché ad accettare che la città di Atri faccia, lei sì, una “figuraccia”.

P.S.: Ironia per ironia, ci piace rilevare che il Sindaco Ferretti ha perso ad Atri capoluogo di circa 500 voti contro il “pinetese” Marcone, mentre si è guadagnato la possibilità di tornare ad indossare la fascia di primo cittadino grazie all’aiuto del suo candidato silvarolo.

P.P.S.: Il presente comunicato è a firma dell’intero gruppo di Prospettiva Atri. Lo era anche il precedente, sebbene Ferretti abbia fatto di tutto per attribuirlo al solo Consigliere Marcone, a cui va tutta la nostra solidarietà per l’attacco subito. Per tale ragione, lo stesso Sindaco farebbe bene anzitutto a scusarsi con quest’ultimo, e quindi a rivolgersi, magari con toni meno agitati, all’intero popolo di Prospettiva Atri. Un popolo che – ci pare opportuno ricordarlo – è formato da 2952 cittadini che meritano ascolto, rispetto e parità di trattamento.

PROSPETTIVA ATRI