L’AQUILA – L’undicesima edizione di SHARPER (SHAring Researches’ Passion for Education and Rights), uno degli eventi organizzati nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici e promossi dalla Commissione Europea nell’ambito delle azioni Marie Curie, si è conclusa a L’Aquila con un successo eccezionale dimostrandosi ancora una volta come uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno. La giornata del 27 settembre 2024 ha visto i luoghi caratteristici del centro storico diventare teatro di una giornata indimenticabile attirando migliaia di appassionati di scienza, studenti e famiglie nonché persone semplicemente spinte dalla curiosità, unite dal desiderio di scoprire l’affascinante mondo della ricerca.

Nel corso della mattinata circa 1500 studenti e studentesse, accompagnati dai loro docenti, hanno partecipato a diverse attività tra laboratori e seminari dedicati alle scuole di ogni ordine e grado. Un ricco programma costruito e pensato con lo scopo di far avvicinare i giovani al mondo della scienza. Molteplici le attività organizzate: l’osservazione diretta del Sole, spettacoli sulla vita di illustri scienziati in cui i ragazzi hanno avuto l’opportunità di mettersi in gioco divenendo loro protagonisti; ma anche laboratori di statistica, viaggi all’interno di gallerie virtuali, mostre fotografiche ed architettoniche, nonché due seminari dedicati al Sole e alla meteorologia spaziale. Novità di quest’anno riservata alle scuole al mattino, ma aperta anche al pubblico nel pomeriggio, è stato il suggestivo percorso sotterraneo nelle profondità dell’Aquila. L’Aquila Ipogea, questo il nome dell’attività, è stata un’opportunità per riscoprire secoli di storie nascoste che hanno preso nuovamente vita in quattro luoghi sotterranei della città, custodi di tanti misteri: Ipogeo di Palazzo Antonelli, Ipogeo Palazzo Cipolloni Cannella, Ipogeo Palazzo Via Tre Marie.

Durante il pomeriggio Piazza Duomo, Corso Vittorio Emanuele, Ridotto del Teatro hanno fatto da sfondo a tantissimi laboratori a cielo aperto e dimostrazioni dedicate al grande pubblico. Le attività, susseguitesi durante tutto l’arco del pomeriggio, fino a tarda serata, hanno toccato diversi campi della cultura: dalla fisica alla geologia, dall’arte alle nuove tecnologie, dalla scienza alla ricerca.

Il percorso “Dal Gran Sasso alle frontiere del cosmo”, visitato da oltre 5000 persone, è stato realizzato dai Laboratori del Gran Sasso con l’obiettivo di far conoscere gli argomenti di ricerca che si studiano nei laboratori sotterranei più importanti al mondo. Per visitarli da una prospettiva totalmente nuova, la Libreria Colacchi ha ospitato il virtual tour 3D dei Laboratori: un viaggio digitale alla scoperta della fisica e della ricerca di frontiera. Un modo innovativo per entrare all’interno di ogni esperimento ed osservarlo, studiarlo, vederne tutti i componenti con occhi del tutto nuovi.

Oltre allo stand dedicato agli argomenti scientifici, quest’anno i visitatori hanno apprezzato anche l’area delle tecnologie realizzate ed utilizzate nell’ambito della ricerca di frontiera che quotidianamente si svolge nei Laboratori del Gran Sasso. Gli esperti del Servizio di Meccanica, di Chimica, NOA (Nuova Officina Assergi), Calcolo e Reti dei LNGS hanno illustrato come, per indagare questi temi di ricerca, è necessario costruire non solo esperimenti all’avanguardia con tecniche innovative; ma soprattutto progettare, sviluppare e produrre tecnologie sempre più avanzate che non sono fini a sé stesse, ma trovano poi applicazione in diversi settori: biologia, chimica, computing, meccanica, beni culturali.

Dompé e INGV attraverso incontri con i ricercatori, esperimenti, dimostrazioni, piccoli laboratori, giochi a quiz hanno intrattenuto il grande pubblico permettendo di guardare con occhi del tutto nuovi il mondo della ricerca e della scienza in generale. Altro partner altamente qualificato e motivato è SOCOTEC che con i suoi esperti ha invece presentato ai visitatori le nuove innovative frontiere delle tecnologie sul monitoraggio e sulla sicurezza delle infrastrutture.

Vi è stata anche un’area interamente dedicata ai bambini. I piccoli scienziati hanno partecipato a laboratori interattivi, letture di racconti scientifici, prove di abilità, teatro dei burattini: un modo per imparare divertendosi e per provare ad avvicinare ed appassionare i giovanissimi a piccoli temi scientifici.

Ma SHARPER è anche un’occasione di incontro tra ricerca e società, per parlare a voce con le persone e permettere loro di scoprire cosa c’è dietro il mestiere del ricercatore. Per rispondere a tutte le possibili domande è stato creato uno stand per confrontarsi direttamente con i giovani fisici: una sessione dinamica di domande e risposte chiamata “Keep calm and ask a scientist”.

La presenza di esperti della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Polizia Stradale, Polizia Postale, Polizia Scientifica, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e Protezione Civile ha permesso non solo di apprezzare tutte le nuove tecnologie introdotte nelle loro attività quotidiane, ma anche di comprendere meglio l’importanza dell’innovazione tecnologica applicata a questi campi per garantire una società più sicura.

Ugualmente la Croce Rossa Italiana ha mostrato da un lato le tecniche salva-vita più comuni attraverso dimostrazioni pratiche a cui i visitatori hanno potuto prender parte; ma hanno inoltre illustrato le applicazioni della ricerca su dispositivi e strumenti dedicati alla salvaguardia della salute. Vi è stata, inoltre, la speciale partecipazione delle Fiamme Oro appena tornate dalle paralimpiadi che, attraverso giochi ed attività accessibili a tutti, hanno promosso lo sport olimpico e paralimpico incontrando il pubblico per la festosa iniziativa adatta a tutte le età.

Un percorso sulla Post Organic Art è stato realizzato dall’Accademia delle Belle Arti: una panoramica in cui il corpo umano e le sue relative trasformazioni determinate dalle tecnologie diventa protagonista. Progetti, immagini e modelli rappresentativi di body art, ma anche cyborg, robot e creature ibride hanno incantato il pubblico facendolo immergere in un immaginario fatto di rappresentazioni astratte della realtà e visioni distopiche di essa.

Lo stand dell’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari (ADSU) dell’Aquila ha spiegato a ragazzi delle scuole e ai loro genitori tutte le forze ad oggi attive per supportare i giovani nel loro percorso di studi universitari.

Con Bubbles Revolution, spettacolo serale tenutosi presso il Ridotto del Teatro, il pubblico è stato letteralmente trasportato in una dimensione fantastica dove tutto è possibile e non c’è limite all’immaginazione. Un successo applaudito in più di 60 Paesi e che, dopo una tournée internazionale, in occasione di Sharper 2024, è arrivato anche nel capoluogo abruzzese. Un evento adatto a tutte le età, un’occasione unica nel suo genere per scoprire i misteri che si nascondono dietro la natura che, spesso, si manifesta sotto forma di sfere.

All’Aquila l’evento è stato organizzato dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, sostenuto  dal Comune dell’Aquila con i Fondi Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali, realizzato in collaborazione con altre realtà importanti del territorio quali Regione Abruzzo, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la società biofarmaceutica Dompé, l’Associazione per l’insegnamento della fisica nelle scuole (AIF), l’Associazione Scienza Gran Sasso, MAXXI L’Aquila. Come ogni anno l’evento ha visto la fondamentale partecipazione di Enti e Istituzioni, tra cui l’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, Polizia di Stato, Corpo dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Accademia di Belle Arti ecc.

LINK FOTO VIDEO: https://gsbox.lngs.infn.it/s/SNHlbISiEmuAeWH

SHARPER ( SHARPER – SHAring Researchers’ Passion for Education and Rights ) oltre all’Aquila si è svolta in altre 14 città italiane: Ancona, Bari, Camerino, Cagliari, Catania, Genova, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Sassari, Terni, Trieste e Urbino, con il coordinamento dall’impresa sociale Psiquadro e realizzato in collaborazione con un consorzio che comprende l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN, il centro della scienza Immaginario Scientifico, l’associazione Observa Science in Society, e 5 Università: Politecnica della Marche, Università di Cagliari, Università di Catania, Università di Palermo, Università di Perugia. Uno sforzo corale che coinvolte oltre 200 tra istituzioni, partner culturali e Atenei tra i quali: Università di Camerino, Università di Genova, Università di Sassari e Università di Urbino che coordinano le attività nei rispettivi territori.