L’AQUILA – Nei prossimi mesi il Comando Regione Carabinieri Forestale “Abruzzo e Molise”, d’intesa con la Regione Abruzzo, ha in programma una serie di controlli sul corretto utilizzo del demanio armentizio, spesso occupato da strutture abusive o utilizzato in assenza di titolo. Con l’emanazione della L. 746 del 1908 fu stabilita la conservazione di 4 grandi tratturi, tutti interessanti anche il territorio abruzzese: il tratturo L’Aquila – Foggia, il Tratturo Celano – Foggia, il Tratturo Pescasseroli – Candela, il Tratturo Castel di Sangro – Lucera e la loro parificazione alle strade nazionali di proprietà demaniale (Ministero Agricoltura e delle Foreste); in una successiva catalogazione del 1912 si aggiunsero i tratturi Centurelle – Montesecco e di Lanciano – Cupello.

Il tratturo è un largo sentiero erboso, pietroso o in terra battuta, sempre a fondo naturale, originatosi dal passaggio e dal calpestio degli armenti. Di norma la misura della larghezza della sede del tracciato viario è di 111 metri, corrispondenti a “sessanta passi napoletani”.

Dopo la ricognizione delle superfici interessate dalle antiche vie armentizie per la transumanza del bestiame, soprattutto ovino, effettuata dalla Regione Abruzzo con la collaborazione del Dipartimento DICEAA dell’Università dell’Aquila, i tratturi presenti sul territorio regionale, principiando dalla Provincia di Chieti, saranno oggetto di verifiche in situ da parte dei Carabinieri Forestali, al fine di verificare il corretto utilizzo di un patrimonio che è parte integrante della nostra storia.