TERAMO – Domenica 15 settembre ’24 sarebbe dovuta essere una giornata di festa biancorossa per il ritorno in Serie D, se la gestione sportiva del “Gaetano Bonolis” fosse già tornata nella mani dell’amministrazione comunale, cosa che invece arriverà successivamente.

Sarebbe dovuta essere la domenica del tentato riscatto sportivo dei biancorossi nella “loro” struttura, ma così non sarà per una situazione determinatasi tra il gestore ed il club, ricordando che la Soleia lo avrebbe comunque “restituito” se, nel mentre, fosse stato votato a maggioranza dal Consiglio Comunale. La diatriba? Abbiamo sempre saputo, e con noi un’intera città, che ci sarebbe un debito di circa 36.000 euro nei riguardi del gestore.

Fino a ieri sera.

Nel corso di Supergol il presidente Filippo Di Antonio ha invece sostenuto che così non è, rivendicando non soltanto le condizioni di buona salute della società ma, ancor di più, il fatto che, da amministratore, è tenuto a dover salvaguardare sia i soci sia la stessa città. C’è stato anche un ulteriore passaggio molto duro, quando ha dichiarato che “…questa situazione non dispiace più di tanto all’amm.ne D’Alberto…“, lasciando intendere che nell’opinione pubblica stia passando una mezza verità, del tipo “…mica è colpa del Comune se a discutere sono due privati?“.

Insomma, ci risiamo: Teramo resta città leader a livello internazionale nel contesto di una situazione che ha del grottesco, mentre il “colpevole ritardo” resta a prescindere. Evidentemente sono stati sottovalutati o valutati in malo modo dagli stessi amministratori, i tempi extra large del pubblico, proprio quelli mai amati e sempre contestati da Franco Iachini.

Chi pagherà i postumi di questa situazione? I tifosi. La città di Teramo, ancora una volta schiaffeggiata.