L’AQUILA – “Leggo su diversi organi di informazione che verrebbe attribuita a Tavares la richiesta di notizie a sostegno di un Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) da 500 milioni presentato a suo tempo dal sindaco di Atessa, del quale ha in questi giorni più volte parlato l’onorevole D’Alfonso. E’ necessario fare chiarezza e offrire a giornalisti e lettori una corretta informazione sul tema. Il Cis di cui parla Luciano D’Alfonso non è mai esistito. Il solo a fare chiacchiere su un presunto Cis da 500 milioni di euro è lui, che continua a spacciare per esistente un documento che non ha nessun valore e che è stato solo una sgangherata iniziativa del Comune di Atessa senza possibilità di successo. D’Alfonso prende lucciole per lanterne perché Tavares nella corrispondenza con il sottoscritto non ha mai fatto riferimento a questo inesistente Cis. Tavares chiedeva invece notizie di un Contratto di sviluppo (che è uno strumento normativo diverso dal Cis) che la Regione ha avviato insieme a Stellantis e trasmesso al Mimit per 28 milioni relativo al reparto verniciatura. Contratto di sviluppo che è al vaglio di Invitalia, che sta concludendo l’istruttoria per l’erogazione del contributo. Quello di cui parla D’Alfonso è una fanfaronata propagandistica della quale è opportuno ripercorrere le tappe.

Nel maggio 2018 D’Alfonso firmò con il Governo un Contratto istituzionale di sviluppo avente ad oggetto un programma strategico di sviluppo turistico sostenibile dell’Abruzzo, con particolare riferimento ad interventi nell’Alto Sangro. Questo contratto, a proposito di chiacchiere, è rimasto lettera morta. Sollecitato dalle amministrazioni competenti, a ottobre 2020 ho chiesto personalmente al ministro Provenzano di attivare e finanziare questo Cis ma da parte del Governo non si è registrata alcuna possibilità concreta a reperire risorse per attivare il contratto. Segnalo che all’epoca D’Alfonso presiedeva la Commissione Finanze e faceva parte della maggioranza parlamentare che sosteneva il Governo e nulla ha per ottenere risorse da parte dello Stato. Entrato in carica il Governo Draghi, abbiamo ripreso questa discussione con il ministro Carfagna, che impegnandosi a reperire circa 100 milioni per finanziare un Cis turismo sull’intero Abruzzo ha dato il via alle interlocuzioni con i territori. La Regione si è quindi attivata con tutti gli enti locali e i soggetti portatori di interesse per raccogliere progetti e fare la sintesi da presentare al Ministero. Nel frattempo il ministro Carfagna ha avviato un secondo Cis, mettendo a disposizione per l’Italia intera la somma di 200 milioni di euro per l’emergenza idrica. Anche in questo caso la Regione ha svolto il suo lavoro raccogliendo progetti e proposte, arrivando a firmare con il Governo la convenzione insieme alla Ruzzo Reti per un importante intervento che venne annunciato in una apposita conferenza stampa. Di entrambi i Cis si sono perse le tracce, il Governo Draghi non ha finanziato i contratti e finita la legislatura il nuovo Governo ha dovuto comunicare che non c’erano coperture finanziarie per questi interventi. Mentre stavamo lavorando su questi strumenti, il sindaco di Atessa, capofila di una serie di Comuni, si è presentato da solo, saltando l’interlocuzione con la Regione, al Ministero della Coesione presentando un fantasioso e fantasmagorico Cis sull’energia e lo sviluppo industriale in Val di Sangro da 500 milioni di euro. Più del doppio dei fondi messi teoricamente a disposizione per l’intero territorio italiano. Luciano D’Alfonso, interpretando alla perfezione il personaggio di Don Circostanza, ‘l’amico del popolo’ di Fontamara, cerca di far credere, che i soldi stavano in un cassetto e che a Marsilio sarebbe bastato aprirlo per portarli a casa. Si trattava invece di un’operazione dilettantesca, fatta da un sindaco e da un partito in cerca di propaganda e di gloria. Quando hanno presentato al direttore dell’Agenzia per la Coesione, Paolo Esposito, questo progetto, gli venne chiarito che dovevano passare attraverso la Regione. Esposito non ha trasmesso nulla formalmente alla Regione, al contrario di quando dice Don Circostanza D’Alfonso, se non avvisare per le vie brevi e con un po’ di imbarazzo quanto accaduto. Il nostro direttore del Dipartimento delle Attività produttive in tal senso convocò il sindaco di Atessa che si andò a scusare di non aver seguito la regolare procedura amministrativa e gerarchica. L’unico contratto di sviluppo vero è quello che le Attività produttive hanno portato avanti con il cofinanziamento del Mimit che vale 28 milioni sul reparto verniciatura. Tutto il resto è solo propaganda. Si può facilmente chiedere conto all’ex direttore dell’Agenzia della Coesione, Esposito, che oggi dirige l’Università D’Annunzio a Chieti. D’altronde sarebbe bastato leggere la precedente lettera di Tavares che faceva esplicito riferimento al contratto di sviluppo (e non al Cis) per il reparto verniciatura”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.