PESCARA – Arrivano in questi giorni notizie assai preoccupanti circa la diffusione anche in alcune regioni italiane del virus denominato Lingua Blu (BlueTongue), così definito a causa della cianosi che genere alla lingua di ovini e ruminanti vari. Tale epidemia, che già aveva sfiorato l’Italia nel 2006, rischia di avere conseguenze assai pesanti per gli allevatori del nostro Paese, già duramente provati in precedenza dalla diffusione di peste suina. È utile ricordare come si tratti di un virus che non rappresenta alcun pericolo per l’uomo, ma che tuttavia rischia di mettere in ginocchio un intero settore. Già disponibile in commercio, il vaccino per tale virus risulta a tutt’oggi quasi irreperibile sul mercato: da qui l’esigenza di muoversi con largo anticipo.
“Quanto sta accedendo in alcune regioni italiane, prima fra tutte il Piemonte, deve rappresentare un monito per il resto del territorio nazionale al fine di mettere in campo ogni strumento necessario per prevenire ed arginare il contagio da un lato, e dall’altro mettere in campo ogni strumento economico e non solo per sostenere gli allevatori. La Regione Abruzzo intervenga ora, prima che sia tardi, ascoltando le associazioni di categoria che già da qualche settimana stanno rappresentando tutte le proprie preoccupazioni e necessità. Bisogna fare sinergia, a cominciare dalla Regione Abruzzo, coinvolgendo tutte le realtà territoriali del settore e le autorità sanitaria come le ASL e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, che da sempre rappresenta un’eccellenza del nostro territorio”, commenta il Consigliere Regionale Dino Pepe.