TERAMO – A Teramo è difficile fare calcio per le prese di posizione dei propri ultrà?

No; la società fa le proprie scelte e chi non le condivide ha il diritto di criticarle: si potrebbero discutere i toni, ma in quel mondo non si usano mezzi termini, non si comunica con gli organi di informazione e ci si fa sentire con qualche corteo organizzato, se concesso, o sui social.

Teramo vale Pescara, Roma sponda Lazio (non numericamente in entrambi i casi) e chissà quante altre piazze ancora.

Poi c’è il resto della tifoseria. La stragrande maggioranza è dalla parte della società, su questo non ci sono dubbi: è pertanto giusto che Filippo Di Antonio ed il suo staff perseguano lo sviluppo di un progetto trasparente che tutti dovrebbero auspicare, perché è stato letteralmente ribaltato il mondo di situazioni davvero diverse…

La speranza? E’ che sia lo sponsor, sia il neo referente alla tifoseria, siano coscienti del fatto che la “normalità del calcio di oggi” è quella che sta vivendo la nostra città, che non fa parte di uno Stato totalitario e che non può essere controllata capillarmente ottenendo la condivisione in tutti gli ambiti.

Ad ognuno il suo, pertanto.