ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Una mozione presentata”, esordisce la consigliera Rosaria Ciancaione, Capogruppo dei liberi progressisti, “per dire con chiarezza a RFI che a Roseto il risanamento acustico per il rumore dei treni non può compiersi con le barriere antirumore”.
Barriere in acciaio o in cristallo stratificato ad altezza variabile, che con il basamento di tanti mc. di calcestruzzo, possono superare i 10 metri di altezza, una sorta di muro di Berlino lungo tutto il tracciato ferroviario che va da Roseto Sud, Via Tamigi a Roseto nord, Via Riccitelli.
Un muro che impedirebbe di godere la vista del mare o della collina, che trasformerebbe ad esempio Via Colombo, già fortemente penalizzata da un parcheggio malridotto, senza un filo d’erba, in una sorta di via chiusa alla vista, con pannelli che quasi superano le chiome dei pochi pini rimasti in piedi e, l’idea di farli dipingere dagli street artist, non migliorerebbe di molto la situazione.
Ma il danno più rilevante per la nostra città sarebbe da ricondurre alla brezza marina che risulterebbe bloccata con un fortissimo aumento del caldo estivo, già in queste ultime stagioni insopportabile.
Anche i consigli di quartiere di Roseto Sud e di Roseto Centro nutrono tanti dubbi sulla proposta RFI e chiedono all’amministrazione comunale di prendere una posizione chiara nel rispetto delle prerogative del nostro territorio dal punto di vista socio economico ambientale e di tutela del paesaggio.
Un Piano di Risanamento Acustico, che Rete Ferroviaria Italiana presentò a Roseto lo scorso 22 novembre nella sala consiliare, quindi, da rivedere sia in funzione del nuovo studio acustico in fase di completamento da parte della stessa RFI sia in funzione di attente valutazioni tecniche economiche e di carattere ambientale da compiersi sulla scorta delle modalità stabilite dalla normativa.
Nella mozione, quindi, anche proseguendo sulla scia di quella che fu approvata in consiglio nel 2019, si impegna l’amministrazione e il consiglio comunale di proporre a RFI l’applicazione corretta delle modalità e priorità stabilite nel D.M. Ambiente 29.11.2000 che per il risanamento acustico pongono al primo posto l’intervento sulla sorgente rumorosa e, quindi, sulla tipologia dei treni, delle rotaie e sull’adeguata sistemazione e manutenzione dei binari e, qualora non dovesse essere sufficiente a contenere le immissioni rumorose entro i limiti di tollerabilità, di preferire interventi sui singoli edifici più vicini alla linea ferroviaria, anche offrendo la propria collaborazione per favorire l’accordo con i privati, oltre a pensare di bypassare il tutto con la riproposizione dello spostamento della ferrovia verso la collina o del suo interramento e riqualificazione del vecchio tracciato in un bellissimo parco verde ciclabile.
“Vogliamo, in pratica, riaccendere i riflettori – conclude la consigliera -, pericolosamente spenti, su un problema che necessita, invece, di molta attenzione, affinchè la nostra città continui a godere di un clima temperato e delle sue bellezze naturali, evitando che il rimedio a un problema causi danni ben più rilevanti” – Gruppo consiliare Liberi Progressisti M5S, Europa Verde, Un’Altra Idea di Roseto, Roseto Progressista e Coraggiosa –