CHIETI – “Per gli imprenditori del sud arriva la beffa, dopo la rapina del credito d’imposta sugli investimenti nella Zes Unica: non solo l’Agenzia delle entrate ha reso evidente la rapina del credito promesso, per l’Abruzzo si è passati dal 35% della Zes Abruzzo, al 15% della Zes Unica, al 5% reale, ma ora il Governo ha stabilito l’impossibilità di accedere e cumulare gli incentivi del piano Transizione 5.0. È scritto nel Decreto attuativo di prossima pubblicazione. La non cumulabilità era prevista quando al sud il credito di imposta, con le Zes regionali, viaggiava dal 30 al 60%. Ma con la drastica riduzione intervenuta con la Zes unica, la non cumulabilità significa di fatto uccidere ogni investimenti. Chi lo ha deciso? Fitto e Fratelli d’Italia. Ringraziare la Meloni eletta in Abruzzo.
La richiesta complessiva di benefici fiscali in tutto il sud ammonta a 9,4 miliardi, di cui solo 240 milioni si riferiscono a interventi già realizzati mentre il resto riguarda interventi non ancora realizzati. La conseguenza è nota, saltano gli investimenti, le impresa si ritirano tradite dallo Stato con effetti drammatici su competitività e occupazione. Tutto questo è solo l’inizio. Con l’autonomia differenziata salta tutto. Il punto, ripeto, anche se dà fastidio, è la mancanza totale di un contraddittorio da parte di Confindustria nazionale, che tace, e di Confindustria Abruzzo che prende atto senza articolare una vertenza almeno all’interno della sua organizzazione nazionale, alleata con le Confindustria delle Regioni del Sud. Marsilio guarda dall’altra parte, le imprese abruzzesi sono state abbandonate”. Così in una nota l’ex deputato Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva Abruzzo, che nelle pieghe del decreto attuativo, di prossima pubblicazione, ha scoperto “la beffa dell’ulteriore taglio del credito d’imposta per l’Abruzzo ed il sud”.