PESCARA – “Un report dell’Agenzia sanitaria regionale riferito al 2023 fissa con cifre impietose ciò che chi vive in Abruzzo sa benissimo: le liste di attesa sono ancora troppe e troppo lunghe, e raramente raggiungono il target di soddisfacimento della domanda raccomandato dal Ministero (90%). E così si scopre che le prestazioni sanitarie brevi (da farsi entro 10 giorni) vengono smaltite soltanto nell’80% dei casi, quelle differibili (da farsi entro 30 giorni) nel 73% mentre quelle programmate (da farsi entro 120 giorni) vengono coperte soltanto per il 56%; in pratica, per quest’ultima fascia è garantita unicamente una prestazione su due. E’ una Caporetto per la sanità abruzzese, e bene ha fatto la Procura di Pescara ad accendere un faro su questo grave stato di cose”. Così il segretario regionale del Partito Democratico, Daniele Marinelli.

“Ci vuole un impegno serio e concreto da parte del governo nazionale, cui chiediamo da tempo la fine del blocco delle assunzioni e un maggior investimento di risorse. La destra invece ha affossato il progetto di legge Schlein per portare al 7,5% il rapporto tra Fondo nazionale della sanità e PIL, mentre l’autonomia differenziata rischia di essere la pietra tombale sulla sanità pubblica abruzzese nel silenzio complice di Marsilio, che dovrebbe difendere gli interessi della nostra regione e non le scelte disastrose del suo partito. Sarebbe questo il ‘governo che fa bene all’Abruzzo’?”, conclude Marinelli.