PESCARA – La cicogna nera è una specie rara in Italia, osservata soprattutto durante le migrazioni, di cui si conoscono solo pochissime coppie concentrate soprattutto nelle regioni meridionali. La localizzazione recente in Molise di due coppie e le inaspettate presenze anche in Abruzzo durante l’estate hanno spinto gli osservatori della Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA) ad organizzare degli appositi “Stork day” in un’area dell’ alto vastese durante i quali una decina di volontari provenienti da tutta la regione si sono appostati in punti panoramici con binocoli e cannocchiali in attesa di individuare la grande ma elusiva Cicogna “parente” della meno rara e più confidente cicogna bianca.

Durante le osservazioni del 7 scorso, realizzate grazie all’organizzazione rigorosa di Sefora Di Nucci coordinatrice regionale del progetto di ricerca, finalmente ne è stata accertata la presenza con una serie di ottime immagini e video del fotografo Sandro Barile, l’individuo fotografato è un animale adulto caratterizzato da una condizione delle penne remiganti sicuramente diversa da quelle delle cicogne molisane, per questi ed altri motivi si ritiene pertanto che si tratti di un animale diverso e nidificante. Nei prossimi giorni sono programmate ulteriori ricerche senza mai indicare per motivi di tutela le località delle osservazioni.

Purtroppo al momento di gioia degli attivisti della SOA è seguita una forte preoccupazione per la sopravvivenza della specie e di tanti uccelli rapaci che nidificano in quelle aree come i Nibbi reali e bruni, i Pecchiaioli ed i Bianconi.

In tutto l’entroterra vastese i territori più integri nei comuni di Furci, Cupello, Palmoli, Liscia, San Buono, Carpineto Sinello ed altri dove da tempo ed a fatica sono in corso attività di turismo ed agriturismo sono interessati da nuovi progetti di campi eolici con la previsione di costruzione di decine di turbine alte 105 metri ( come un grattacielo di 35 piani ) con pale di 75 metri di lunghezza, oltre a  nuove strade, enormi piazzole in cemento armato di oltre 1000 metri quadrati.

L’ obiettivo del recente Decreto Ministeriale del 21 Giugno 2024 secondo il quale in Abruzzo si dovranno produrre almeno 2 GW nuovi di energie da fonti rinnovabili sicuramente è condivisibile ma secondo la Stazione Ornitologica Abruzzese i nuovi insediamenti dovranno necessariamente essere localizzati evitando ogni possibile danno all’ avifauna, all’ ambiente naturale ed al paesaggio, come peraltro chiesto anche dalla CE e dalla Convenzione di Bonn alla Regione Abruzzo. Per questi motivi la SOA insieme ad altre associazioni ed a molti comuni chiederà alla Regione di individuare subito le aree non idonee alla installazione di aereogeneratori.