TERAMO – Come comunicato ieri in Consiglio comunale da oggi non parteciperò più ai “question time” e alle commissioni consiliari. E’ trascorso un anno di consiliatura e non è più possibile condividere e sopportare il comportamento di un Sindaco e di una giunta che calpestano sistematicamente il corretto esercizio delle prerogative democratiche facendo finta di concedere una falsa disponibilità al dialogo, alla partecipazione e alla discussione delle problematiche della città.

La mia dignità di cittadino, di consigliere e di persona non mi consentono più di accettare le sistematiche mancate risposte formali e informali su interrogazioni e interpellanze nei question time (23 gennaio, 20 marzo e 22 maggio 2024 su stadio, Ospedale, eventi e contributi, lavori ipogeo, mercato coperto, teatro comunale ecc..), sulle richieste formali di annullamento di atti in autotutela formulate dai consiglieri di minoranza (ben due rimaste inascoltate), le Commissioni convocate solo qualche giorno prima di approvare in consiglio le relative delibere, la Commissione Pums scomparsa.., convocazioni di consigli comunali anche dopo oltre sessanta giorni, e nell’80 per cento dei casi, solo per l’approvazione di debiti fuori bilancio o di variazioni di bilancio, la convocazione di 5 consigli comunali in une mese senza possibilità di studio e approfondimenti.

L’unico consiglio comunale che si è svolto su un tema importante e determinante per la città (il nuovo ospedale) lo abbiamo richiesto formalmente noi dell’opposizione con lettera al Prefetto. Questo modo di concepire con disprezzo la partecipazione, il dialogo, il dibattito e la vita democratica non è più sostenibile! A ciò si aggiunge che i temi importanti (Stadio, teatro comunale ecc..), sono tenuti all’oscuro di tutti con ipotetiche transazioni trattate nelle segrete stanze o ancor peggio durante un pranzo… con mancata convocazione della commissione di indagine sul teatro comunale richiesta da tutti i consiglieri di minoranza in data 6 maggio 2024 e con stipula sul tema di una transazione con il privato di cui non si conosce nulla.

Abbiamo dovuto assistere ad un indecente rimpasto di Giunta operato dal Sindaco che, come ho detto in Consiglio Comunale, evoca la similitudine con il personaggio manzoniano di Don Abbondio, “non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno e… vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro” e testimonia che il Sindaco è ormai ostaggio politico
di papà Sandro Mariani, di nonno Camillo D’Angelo già Sindaco di Valle Castellana, di Zio Di Dalmazio.

Sindaco D’Alberto, il tempo è scaduto. Da oggi in poi le interrogazioni, le interpellanze, i quesiti e quant’altro saranno rivolti solo ed esclusivamente alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’Anac perché i nostri cittadini hanno bisogno che il velo di omertà che avvolge ormai la nostra Città sia fugato in fretta e che quanto dichiarato, non da noi, ma dal Suo ex assessore Ilaria De Sanctis sul fatto che “la nostra Città è usata per la carriera personale di qualcuno” e “ha più padrini e padroni di quanti ne abbia avuti nella storia” ha necessità di seri e urgenti approfondimenti, di verità, di chiarezza e non certo dei suoi assordanti silenzi! Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo più essere presi in giro.

Il Sindaco non è più credibile, non è il sindaco di tutti e gioca con la maglietta della sua maggioranza non svolgendo correttamente il suo ruolo istituzionale (è stato assente addirittura anche
in occasione della visita a Teramo del Presidente del Consiglio dei Ministri). La città merita ben altro. – Carlo Antonetti, Consigliere comunale –