TERAMO – “La montagna ha partorito il topolino! Con l’annuncio delle nuove immissioni in Giunta il sindaco D’Alberto, dopo tanto tentennare, ha dimostrato solo di essere ostaggio del Presidente della provincia e dei capricci di Cavallari, risultando indebolito nel suo ruolo di Sindaco. Si assiste anche, dopo un solo anno dalle elezioni, ad una ridistribuzione delle deleghe, alleggerendo Filipponi, che vorrebbero imporre come futuro candidato sindaco e che, invece, ha dimostrato la sua incapacità politica e amministrativa con la sua arroganza mistificata da ‘disponibilità’ e finte aperture all’ascolto”. Lo dichiara il Capogruppo della Lega in Consiglio comunale di Teramo, Berardo Rabbuffo.
“La Lega si chiede quali siano stati i criteri del rimpasto. Forse gli assessori espulsi hanno sbagliato o non erano in grado del loro compito amministrativo? – incalza il Consigliere di opposizione -. E se così non è, perché è stato rimosso Valdo Di Bonaventura? È evidente che l’avvicendamento di giunta è dovuto allora solo ad una ‘distribuzione’ dei pesi politici in consiglio e fuori, tra i potentati della sinistra che tengono sotto scacco il Sindaco. Proprio il contrario di quanto D’Alberto aveva dichiarato e cioè che non sarebbe mai stato vittima di capibastone, partiti e partitini”.
“Ma se leggiamo attentamente il comunicato di ‘Insieme Possiamo’, risulta evidente come in primo luogo, si certifica ‘l’impasse amministrativa delle ultime settimane’ poi si minaccia ‘vigileremo con attenzione sull’operato della giunta’. Tutto questo si traduce, da un punto di vista amministrativo, nella peggiore Giunta che Teramo abbia mai avuto. Il primo anno avrebbe dovuto essere quello della programmazione e del rilancio di Teramo capoluogo, invece abbiamo assistito soltanto e ad un accaparramento di potere fine a se stesso e per Il proprio esclusivo vantaggio”, conclude Berardo Rabbuffo.