TERAMO –  Soprintendenza e Università di Teramo hanno aperto le porte della Necropoli dell’Età del Ferro scoperta recentemente a Piano D’Accio.  Nel corso delle attività di archeologia preventiva, avviate presso la località Piano d’Accio nell’ambito dell’intervento di completamento del polo universitario agro-bio-veterinario, sono state rinvenute delle sepolture riferibili all’età del ferro. A seguito della scoperta, la Soprintendenza ABAP per le Province di L’Aquila e Teramo ha richiesto lo scavo archeologico di tutta l’area di progetto, al fine di portare in luce in modo completo le sepolture dell’antica necropoli.

Allo stato attuale sono state individuate due aree della necropoli e le sepolture sembrano collocabili fra il VII e il VI sec. a.C., ma solo lo studio di dettaglio dei materiali rinvenuti potrà fornire ulteriori elementi cronologici. Una scoperta che ha portato al rinvenimento, al momento, di 13 tombe ma che sarà destinata a crescere.

In una delle tombe anche l’eccezionale scoperta di una donna, forse una principessa, con un diadema di ferro a cingere il cranio.

A presentare il percorso ai giornalisti questa mattina Gilda Assenti, Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo. Erano presenti anche Cristina Collettini, gli archeologi Alessandro Mucciante e Iolanda Piersanti, Laura Petrucci, restauratrice e Samantha Fusari, antropologa. Presente ovviamente l’università con il Rettore uscente Din0 Mastrocola, il rettore appena eletto Christian Corsi e l’amministrazione comunale con il sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore alla Cultura Antonio Filipponi.

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia domenica prossima sarà possibile visitare il cantiere archeologico di Piano d’Accio e ascoltare il racconto dei professionisti relativamente alle scoperte e alle attività che si stanno conducendo. L’evento è organizzato grazie alla sinergia fra Soprintendenza, Università di Teramo e Delegazione FAI di Teramo. L’appuntamento è già sold out.  Durante la giornata i visitatori saranno accompagnati dai volontari FAI e guidati dalle spiegazioni dei professionisti attualmente al lavoro sul cantiere.

Gilda Assenti ha anche preannunciato nuovi ritrovamenti, di età storica collocabile anche prima degli attuali reperti risalenti al VII secolo nell’area di Contrada San Benedetto.  Si parla dunque di VIII e IX secolo. Le nuove scoperte saranno illustrate prossimamente.

IL TOUR IN TRE PARTI