TERAMO – (da Il Messagero odierno, di Daniela Facciolini) – Iniziamo dalla fine, Pamela Roncone, segretaria dell’Unione Comunale del PD: “Se la situazione di stallo in seno al Consiglio Comunale di Teramo si protrarrà ancora, convocherò presto il Partito. Non si può proprio andare avanti così”. In effetti ci si chiede dove approderanno le uscite di Andrea Core e di Sara Falini dal gruppo Insieme Possiamo. Per adesso hanno creato ulteriori tensioni nella già scricchiolante maggioranza di Gianguido D’Alberto e si ha anche l’impressione che, oltre a non agevolare l’incredibile situazione di stallo creatasi all’indomani dell’elezione regionale di Giovanni Cavallari, non approderà a nulla di concreto. Altri esodi, infatti, non ci saranno ed è quel che che si evince dagli altri due consiglieri del nucleo storico dei “Podemos”, Lanfranco Lancione ed Antonio Di Ovidio. Core e Falini resteranno soli perché le loro uscite poco sono piaciute al resto dei colleghi e l’idea originaria proposta da Core tendeva ad una fuoriuscita comune al fine di creare un altro gruppo di riferimento e, magari, denominarlo “Podemos”. La narrazione anticipata come ipotesi dal nostro giornale non è però andata a buon fine, almeno per il momento: la sola Falini ne ha seguito le orme, al momento in maniera decisamente infruttuosa. Se Lanfranco Lancione avesse condiviso questa “novità” il passo lo avrebbe già fatto assieme ai “resti” i quali, evidentemente, sono dalla parte del consigliere comunale di San Nicolò a Tordino.
Nel gruppo, è ovvio, c’è fibrillazione anche se quasi tutti si trincerano dietro al silenzio con Luca Malavolta che, però, si tessera con il Pd a distanza di molti anni dalla volta precedente e con Valentina Papa che resta coerente nel condividere la politica regionale di Sandro Mariani. La maggioranza, pertanto, è molto meno compatta di prima, pur continuando a proteggere comunque il primo cittadino. In campi diversi sono in molti a non capire lo schema politico dei consiglieri Core e Falini ed i bene informati raccontano di un D’Alberto profondamente deluso dagli ultimi avvenimenti. Sul rimpasto, recentemente, proprio lui fissò quasi un appuntamento con gli organi di stampa, più o meno formale, al post elezioni: ci siamo quasi, anche se quel termine potrebbe avere il sapore dell’infinito. “Abbiamo chiesto la ricomposizione della giunta perché questo permetterà di lavorare in un clima politico più sereno – ha detto la segretaria Pamela Roncone, che ieri mattina ha incontrato il sindaco dopo un incontro con il suo gruppo consiliare di giovedì -. Oltre a rispettare gli equilibri abbiamo chiesto che sia una giunta di qualità che dovrà lavorare bene”. Sulle fibrillazioni nei Podemos la Roncone aggiune: “Insieme Possiamo ha perso due pezzi, passando dai 6 a 4 membri in consiglio quindi ci può stare, nelle logiche della politica, che venga ridimensionato. Per il Pd cambia poco, noi avevamo chiesto l’ingresso del consigliere Marco Di Marcantonio e la giunta la si poteva fare dall’11 marzo scorso”. A proposito di equilibri, nell’ottica del rimpasto risalgono le quotazioni di Graziella Cordone che potrebbe sostituire Ilaria De Sanctis, l’assessore “sacrificabile nei Podemos”, ma ci sono rumors anche su Alessandra Ferri. Per lei si potrebbe profilare una staffetta con Miriam Tullii, entrambe di Bella Teramo, vale a dire del “gruppo Cavallari“: il perchè? Piace non a tutti il grande feeling politico instauratosi con il Sindaco. Glielo abbiamo chiesto. “Non so da dove arrivino queste voci; io sono e rimango un assessore di Bella Teramo”.