TERAMO – A tutto c’è un limite!

Si chiama correttezza professionale, rispetto verso il lavoro altrui, ma anche pudore nel vivere civilmente. Quando si ricorre a fare proprio un audiovisivo altrui, o uno stralcio di esso ma in maniera puerile quanto sporca, eliminando il logo della fonte originaria ed inserendo il proprio senza neanche provare a chiedere un’autorizzazione bonaria (che dalla scrivente non avrebbe mai ottenuto – ndr -), vuol dire che si ha davvero voglia di confrontarsi in un’aula di Tribunale, certi di approdarci.

Ci approderà, infatti.