L’AQUILA – “Silvio Berlusconi ci ha insegnato innanzitutto la cultura del fare, del costruire, ed è questa cultura che intendo portare, umilmente, anche in Europa, in un approccio programmatico, dopo averla sperimentata e praticata con successo tanti anni come imprenditore”. Ruotano intorno al messaggio del compianto fondatore di Forza Italia le idee su economia e imprese dell’architetto aquilano Eliseo Iannini, candidato degli azzurri alle elezioni Europee del prossimo mese di giugno nella circoscrizione Meridionale, e fondatore dell’omonimo Gruppo imprenditoriale che opera con successo da decenni nell’edilizia, passato ora nelle mani della seconda generazione, in particolare del figlio Davide.
“Oggi abbiamo una crescita aziendale in Italia bassissima – Iannini entra nel merito – e non è che le aziende le possono creare i 60enni, questo compito spetta soprattutto ai giovani. La politica ha, dunque, questo obiettivo primario: favorire la voglia di rischiare, e poi ovviamente deve sostenere nei limiti del possibile le imprese nate da questa predisposizione al mettersi in gioco, creando lavoro, sviluppo e benessere. Oggi una priorità a Bruxelles deve essere la politica industriale. In una competizione globale dove abbiamo dei concorrenti che non rispettano le norme, molto restrittive, a tutela del lavoro e dell’ambiente, che noi ci siamo dati, ci sono paesi come l’India, uno dei più popolosi al mondo, che produce tanti ingegneri quanti ne produce l’Europa tutta insieme. Davanti a questi scenari, occorre prendere l’iniziativa, fare scelte ambiziose, altrimenti rischiamo di perdere la sfida, e con essa la nostra capacità di creare futuro”.
“A proposito di nuove sfide – chiarisce il candidato di Forza Italia – c’è quella dell’intelligenza artificiale. Oggi abbiamo la necessità di capire se l’intelligenza artificiale assorbirà l’uomo o l’uomo continuerà ad essere superiore alle macchine di calcolo, per quanto siano esse sofisticate e performanti. Il Papa, con una espressione forte, ha detto che dobbiamo evitare che gli algoritmi mangino i nostri bambini. Non posso essere che d’accordo: l’IA rischia di bruciare molti posti di lavoro non qualificati e ripetitivi, anche nel settore del terziario avanzato, come è avvenuto con l’automazione nell’industria pesante. L’Europa che voglio, per la quale mi batto, deve governare questi processi, evitare ripercussioni negative in termini di occupazione, prendendo invece tutto quello che c’è di buono e utile nelle nuove tecnologie al servizio dell’uomo e del progresso”.