TERAMO – E’ l’ennesimo pensiero nobile di una memoria vivente del calcio biancorosso che risponde al nome di Tonino Valbruni, collega di Supergol da anni e che continuerà ad esserlo in futuro. Nei suoi “ricordi storici” riporta in cronaca un personaggio che fu un vero tifoso del Diavolo, per anni l’autista per eccellenza del “suo” e del “nostro” Teramo: si chiamava Gennaro Romani (lo vedete nella foto di copertina). Scrive IL mister:
“Voglio ricordare l’autista degli anni sessanta del Teramo Calcio, Angelo Romani. Il ruolo storico di autista nel periodo calcistico della squadra biancorossa, fu ricoperto proprio da lui, dal mitico Angelo, notissimo ai tifosi. Macinò chilometri è chilometri al fianco dei suoi idoli, dei quali divenne amico e confidente.
Per lui era un vero e proprio incarico, di grande responsabilità. Ovviamente per noi era uno del gruppo; tanti anni vissuti assieme in centinaia di autogrill, alberghi, impianti di gioco sparsi per tutta l’Italia… Creò un rapporto straordinario con i tecnici che si succedettero nel tempo; su tutti con Mario Tortul, ex allenatore del Teramo degli anni sessanta, ex calciatore per tanti anni della Sampdoria, in serie A, ed anche della gloriosa maglia della Nazionale italiana.
Romani portò il Teramo Calcio in giro per l’Italia, diventando una sorta di talismano per tutti i calciatori dell’epoca. I dirigenti si affidavano solo a lui per le trasferte e noi lo consideravamo come vera parte integrante del gruppo. Biancorosso fino al midollo, visse alcuni dei momenti più intensi della storia calcistica biancorossa. Una volta nel raggiungere lo stadio Zaccheria di Foggia, in campo neutro, contro l’Andria, ad un incrocio transitò con il rosso. Il Teramo quella gara la vinse 4-0 e Tortul, da quel giorno, gli impose di ripetere l’irregolarità anche nelle successive partite. Sarà una caso ma la squadra biancorossa ottenne una salvezza insperata.
Come non ricordare, poi, la partita di ritorno nel famoso spareggio di Termoli del 17 Maggio 1964, quando si vinse per 1-0 con gol di Bonanni. La squadra biancorossa fu promossa in serie D ma uscì a tarda notte dallo spogliatoio, tra un lancio di con sassi contro noi tutti e contro il suo pullman…
Un tifoso del Teramo come Gennaro non poteva che desiderare quel lavoro per stare vicino ai suoi idoli. Teramano con tanti ricordi avventurosi, il destino lo portò via troppo presto ma ebbe modo di lasciare il testimone al figlio Attilio, tifoso straordinario e che ha ereditato tantissimi kilometri di percorrenza stradale come il papà, perché per poter assistere alle gare del Teramo Calcio si muoveva dall’Alto Atesino, dove risiedeva per motivi di lavoro.
Caro Gennaro ho voluto ricordarti perché lo meritavi, per la tua grandissima e smodata passione per il Teramo Calcio. Grazie” – Antonio Valbruni –