TERAMO – Saranno le Commissioni Bilancio e Salute a valutare i piani di risanamento delle Asl, più o meno, anzi tantissimo e tanto, indebitate.

Quel “salvataggio” da 68,5 milioni sarà oggetto di un parere vincolante che è stato voluto da Paolo Gatti e che è paciuto a D’Amico, a Pietrucci e a Mariani ma che non è sicuramente piaciuto all’assessore Nicoletta Verì, che ne ha vanamente chiesto la cancellazione.

Per la verità anche il Presidente del Consiglio Sospiri (a taluni è sembrata quasi strana questa univoca “visione d’intenti” – ndr-) ha avallato la linea dura voluta dal signor 10.878 voti, che non condanna alcuno ma che rafforza e “ricorda” quello che deve essere il vero ruolo della politica, rivolgendosi indirettamente a chi è chiamato a dare risposte e a proporre soluzioni soddisfacenti.

In questa fase sono quindi chiamati in causa Maurizio Di Giosia (Teramo), Vero Michitelli (Pescara), Ferdinando Romano, (L’Aquila) e Thomas Schael (Chieti), i quali dovranno predisporre dei piani di razionalizzazione delle risorse disponibili per garantire efficienza e sostenibilità nei servizi. Avranno 30 giorni di tempo per consegnarli al Dipartimento sanità ed eventualmente altri 30 per apportare modifiche, se richieste.

Dopo? Si vedrà, ma il conto alla rovescia dei sessanta giorni è già iniziato; alla fine saranno le Commissioni I e V del Consiglio regionale ad esprimere il parere obbligatorio e vincolante in 15 giorni. L’approvazione della Giunta sarà l’atto ultimo.

Morale? Ad ognuno il proprio: che i manager lavorino alacremente sulle loro progettualità puntando a non dover registrare controdeduzioni dal Dipartimento sanitario e consapevoli del fatto che alla fine, comunque, il pass definitivo sarà delle Commissioni preposte.