TERAMO – 11 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Teramo ed 1 dal  Tribunale dei Minorenni de L’Aquila. E’ il bilancio dell’operazione “Quei bravi ragazzi” per il reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (14 le misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Teramo ed 1 dal  Tribunale dei Minorenni de L’Aquila.

Il comunicato ufficiale: Dalle prime ore di questa mattina, in Teramo, Jesolo (VE) e Rovigo, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia Capoluogo, coadiuvati da militari delle rispettive Stazioni competenti – supportati dall’elicottero del 5° NEC di Pescara e da due unità cinofile del Nucleo Cinofili Carabinieri di Chieti – hanno eseguito n. 11 misure cautelari personali – tra custodie cautelari in carcere e sottoposizione agli arresti domiciliari – emesse, contestualmente, dal GIP presso il Tribunale di Teramo e dal GIP presso il Tribunale dei Minorenni de L’Aquila, per il reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 DPR 309/1990).

La complessa e articolata attività di indagine, tra gennaio e dicembre 2023, attraverso servizi di appostamento, monitoraggio video, acquisizione di testimonianze, con il supporto di attività tecniche, nonché avvalendosi anche di impianti di videosorveglianza pubblici e privati del capoluogo – hanno permesso di indagare diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente del tipo “hashish” e “cocaina” a carico degli odierni indagati, avvenuti, in Teramo ed in altri Comuni limitrofi della provincia teramana, a discapito, in particolare, di giovani studenti, anche minorenni, per lo più nel centro abitato di Teramo e nei pressi di alcuni istituti scolastici del capoluogo.

Molteplici attività di spaccio sono stati perseguiti nel capoluogo, in particolare: Piazza San Francesco, lungo fiume Vezzola, Piazza Garibaldi, Giardini di Piazza Nassiyria, nonché nella Piazzetta del Sole.

Le indagini sono state avviate a seguito di mirati controlli finalizzati alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di stupefacenti nei pressi dei principali istituti scolastici di Teramo e successivamente si sono estese anche ad altre località del Capoluogo.

Gli indagati (italiani e stranieri), i quali sono risultati disoccupati e non percettori di reddito di inclusione, regolari sul territorio nazionale, con riferimento agli extra-comunitari, avrebbero effettuato in modo continuativo numerose cessioni di stupefacente a diversi clienti, molti dei quali minorenni, che, per acquistare lo stupefacente, si sarebbero recati in luoghi prestabiliti. Nel corso delle indagini, infatti, al fine di delineare l’odierno quadro indiziario, sono stati eseguiti diversi interventi da parte dei militari, che hanno consentito di trarre in arresto, nei mesi, altri 10 soggetti in flagranza (diversi dagli odierni indagati), nonché di sequestrare complessivamente:
– kg. 2,5 di “hashish” (per un valore di circa 15.000 Euro);
– gr. 0,4 gr. di “cocaina”;
– Euro 6.000 in contanti, verosimile provento dell’attività delittuosa.

“Caffè” era una delle parole in codice che gli indagati usavano per chattare tramite social con riferimento alla droga.

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