PINETO – Venerdì 19 aprile, nella sala convegni di Villa Filiani a Pineto si è svota la presentazione delle attività per il 2024 e dei risultati della stagione 2023 del Salvafratino Abruzzo, il progetto promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal WWF Abruzzo per la protezione del Fratino e del suo habitat.
L’incontro è stato moderato da Fabiano Aretusi, Presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, e da Filomena Ricci, delegato regionale del WWF, ed ha visto la partecipazione di rappresentanti dei Carabinieri Forestali e della Capitaneria di Porto, della Regione e dei Comuni costieri, delle Associazioni di categoria di operatori turistici (balneatori e albergatori) e delle Associazioni di tutela ambientale.
Nella prima parte dell’incontro sono state presentate le attività svolte durante la scorsa stagione attraverso una serie di numeri molto significati del lavoro svolto dai volontari che aderiscono al Progetto:
- 9 incontri per la formazione dei volontari “Verso il mondo del Fratino”;
- 23 eventi principali organizzati (mostre fotografiche, pulizie a mano delle spiagge, laboratori didattici con le scuole, ecc.);
- 21 organizzazioni coinvolte;
- 12 referenti locali;
- 50 (circa) volontari coinvolti con continuità;
- 5 gruppi di volontari impegnati nel Censimento nazionale organizzato dal Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino.
Nel 2023 è stata anche avviata una collaborazione con i quattro Ordini provinciali dei Veterinari che hanno condiviso e diffuso tra i loro aderenti una locandina che invita a non lasciare da soli i cani sulle spiagge nel periodo di nidificazione dei fratini (da metà/fine marzo a metà/fine luglio) perché i cani vaganti sono tra le cause di distruzione di nidi e uova di Fratino.
Per quanto riguarda invece i dati dei monitoraggi condotti nel 2023, il quadro che emerge è estremamente preoccupante.
Nel 2023 nell’ambito del Progetto Salvafratino Abruzzo sono stati individuati solo 31 nidi: dal 2016 – anno in cui il Progetto ha standardizzato un modello di raccolta dati – questo è stato il secondo anno peggiore dopo il 2018.
Anche la percentuale di successo dei nidi è stata particolarmente bassa, essendosi fermata al 39%: dei 31 nidi individuati, infatti, solo 12 sono arrivati alla schiusa.
Le cause principali di fallimento dei nidi – anche se è sempre difficile da individuare con certezza –sono in parte consistente di origine antropica: atti di vandalismo, cani senza guinzaglio e gatti vaganti, disturbo durante la cova.
È molto probabile che il numero sia sottostimato e che alcuni nidi non siano stati individuati, ma che vi sia un trend negativo è di tutta evidenza: negli anni passati, con le stesse modalità di monitoraggio, i nidi individuati hanno avuto una media di 41 all’anno con punte di 50 e anche più nidi a stagione.
Un trend purtroppo comune a tutta Italia, come testimoniano i dati disponibili dell’ultimo censimento del Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino che nel 2021 ha individuato solo 623-809 coppie/nidi nel nostro Paese.
E questa situazione così preoccupante è stata oggetto della seconda parte dell’incontro di Pineto durante i quale si sono confrontati tecnici e operatori con i responsabili del Progetto.
Da tutti è venuta fuori la necessità di trovare sistemi più efficaci per la salvaguardia della specie. L’AMP Torre del Cerrano da un paio di anni propone un modello di pulizia delle spiagge concordate a monte con gli operatori, concentrata in pochi giorni e dopo una verifica puntuale di esperti. Questo modello sta dando dei risultati e consente anche agli operatori turistici di pianificare al meglio la propria attività e fare in modo che la stessa non crei danni al Fratino.
Serve poi aumentare sempre più la consapevolezza di tutti affinché si arrivi ad avere sulle spiagge comportamenti rispettosi delle altre specie che le abitano: il discorso non vale solo per il Fratino, ma anche per altre specie come il Corriere piccolo che ha abitudini simili al Fratino o per le specie vegetali, come il Giglio di mare, che insieme a tante altre bellissime piante litoranee sono presenti sulla nostra costa.
Dall’impegno di tutti, in primis dalle istituzioni che devono creare le condizioni affinché una specie tutelata come il Fratino non scompaia dalle coste abruzzesi, dipende la salvezza di una specie simbolo del litorale.