TERAMO – Domenica 21 aprile 2024: quando i biancorossi taglieranno il traguardo della Serie D, bisognerà ricordare che sarà stata una cosa non scontata, come fu (forse) in Promozione. Lo narra la storia di questo torneo: chi ci è riuscito lo ha fatto con maggiori sofferenze ed in tempi non circoscritti a dieci mesi, mentre altri dovranno ancora farlo. Dietro alla nuova realtà biancorossa si cela una società strutturata come meglio non sarebbe stato possibile fare, un management che ha curato ogni particolare senza tralasciarne alcuno e che ha saputo ridurre al minimo il coefficiente d’errore, in un progetto avviato con il passo giusto sin dalle prime ore di vita.
Gruppo proprietario ferreo (forse da ampliare e da rafforzare per continuare la scalata – ndr-), rappresentato da un uomo che non avrà nel DNA “la vetrina” ma che è intelligente, concreto, molto serio, rispettoso dei propri impegni e che ha avuto anche il gran merito d’imporre il lavaggio di qualche panno “sporco o meno lindo“, esclusivamente in casa propria. Filippo Di Antonio va ringraziato per tutto il ben fatto: dalla sede sociale nel cuore della città al rientro nel capoluogo dei prim’attori, dalla scelta del direttore generale alle conferme di quello sportivo, dell’allenatore e dell’ufficio stampa, fino all’allestimento di un settore marketing all’altezza e che in molti hanno trascurato. Sono tutti ingredienti indispensabili e che, messi assieme, si celano dietro ad un autentico trionfo calcistico che si traduce in 27 vittorie e 4 pareggi in 33 giornate!
Nella puntata odierna analizzeremo ogni aspetto con il mister, Marco Pomante (e con lui Tonino Valbruni ed Alfredo Napolitani), vale a dire uno dei prim’attori che piangeva sulla panchina dello “Zanni” un anno fa e che non tratterrà le lacrime neanche domenica prossima. Indubbiamente lui è una realtà di questo Teramo: oggi dalla sua ci sono due campionati vinti consecutivamente in una città dalle tradizioni calcistiche diverse dal dilettantismo, anche nazionale. Arriverà il momento, anche molto presto, nel quale incontrerà la società guardando al futuro: se nel 2022 accettò tutto (anche il “nulla” – ndr-) e se quest’anno ha affrontato una sfida non facile e per la quale aveva solo da perdere, per lui i tempi sono cambiati. Forse l’arma astratta della forza contrattuale è sua: ha conosciuto la piazza e sa di non potersi solo accontentare, almeno questo crediamo ed ovviamente glielo chiederemo.
Non E’ Supergol sarà prodotto nel tardo pomeriggio e chi vorrà intervenire potrà farlo scrivendo ENTRO LE ORE 17:00 al numero 337 – 914964
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