TERAMO – Ottanta anni fa, il 15 aprile 1944, veniva ucciso a Firenze da un gruppo partigiano del GAP, il filosofo Giovanni Gentile, figura di spicco della cultura italiana della prima metà del Novecento, insieme con Benedetto Croce il maggiore esponente del neo idealismo italiano, cofondatore dell’Istituto della dell’Enciclopedia italiana, artefice nel 1923 da ministro della pubblica istruzione della riforma scolastica che prese il suo nome.
La sua filosofia, nota come attualismo o idealismo attuale, esprime una riforma della dialettica hegeliana e ha al centro una concezione dello spirito come comprensivo di tutto l’esistente. Il suo pensiero politico fu attivista e attualista e la sua concezione dello Stato, formulata anche in relazione con l’ideologia del fascismo, di cui fu uno degli artefici, muoveva da una critica al marxismo e si configurava come affermazione della libertà dell’individuo all’interno dello Stato. Anche il suo pensiero pedagogico fu estremamente importante, intendendo l’educazione come un attuarsi dello spirito, di cui il maestro è l’incarnazione.
Della figura di Giovanni Gentile, filosofo, politico e pedagogista parleranno martedì 9 aprile, alle ore 17:00, nella corte interna della Biblioteca “Delfico” l’avv. Pietro Ferrari, la professoressa Maria Cristina Marroni e il prof. Elso Simone Serpentini.