TERAMO – L’Associazione Robin Hood segnala un caso che deve far riflettere sul funzionamento del nuovo sistema unico di assistenza. L’associazione ritiene utile lo strumento già del resto utilizzato in Europa ma la criticità rappresentata deve far riflettere.
A seguito del forte vento un segnale stradale viene fatto cadere ed invade la sede stradale nella rotonda dopo il Michelangelo, in direzione Palazzetto dello sport. Viene chiamato il nuovo numero unico d’emergenza il 112. Dopo qualche squillo, risponde una signora, chiede diverse informazioni, comunica che ha geolocalizzato il cellulare, e dopo aver ripetuto diverse volte le stesse informazioni la telefonata viene trasferita. Rispondono i Carabinieri, ai quali vanno ripetute le stesse informazioni già date, e a loro volta trasferiscono la telefonata al comando locale della Polizia Urbana, che a sua volte richiede le stesse informazioni. 5 minuti al telefono a fronte del solo minuto necessario per dare la informativa direttamente. La domanda che sorge spontanea e se era una emergenza più grave, magari con feriti, dall’altra parte un cittadino magari sconvolto, può sostenere il tutto e se è vero come è vero che in alcuni casi i minuti fanno la differenza, di cosa parliamo?
Il meccanismo che si pensava semplificativo è di fatto un moltiplicatore dei tempi morti. I dati inseriti di chi risponde all’inizio devono essere messi a sistema e costituire l’informazione di base sulla quale chi deve operare puo’ farlo, recuperando dati necessari richiamando il segnalatore.
Associazione Robin Hood