TERAMO – “Oggi assistiamo ad un rinascimento della Psichiatria“. L’attuale direttore del Centro di Salute Mentale della Asl di Teramo, dottor Domenico De Berardis, parla del presente e futuro della scienza medica con un occhio rivolto al passato. Se ad oggi le strutture manicomiali non servono più è anche grazie all’utilizzo dei farmaci e negli ultimi anni la scienza ha fatto passi da gigante. “La psichiatria negli ultimi 10 anni è cambiata,  per due ordini di motivi: per le variabili sociali evidenti, anche la società è diventata liquida e per l’aumento dell’uso delle nuove sostanze stupefacenti. Bisogna allora rispondere a dei bisogni che fino a 10 anni fa erano sotto traccia e che ora in qualche modo vanno indirizzati. Ultimo aspetto è la prevenzione precoce, nell’infanzia e nell’adolescenza“.

Cercheremo di ampliare l’offerta alla Asl di Teramo e di aggiornarci alla nuova realtà – aggiunge -, venendo incontro alle esigenze delle popolazioni più fragili, ai ragazzi e agli over 65. Per esempio sono in continuo aumento le demenze sugli over 65. Per fortuna abbiamo le unità specifiche, in questo caso a Giulianova, per occuparcene“.

Scelta giusta chiudere i manicomi per il dottor De Berardis, ma senza i farmaci la cosa sarebbe stato impossibile. “A Teramo è stato fatto in maniera migliore, graduale. Sicuramente fu una scelta doverosa“.

Nonostante quello che si pensi, l’utilizzo dell’elettroshock è ancora in uso nella psichiatria attuale. “Certo è una pratica che se fatta in scienza e coscienza non crea problematiche al paziente, non crea convulsioni ma è una terapia salvavita, quando per esempio non si possono somministrare farmaci. Bisogna creare una cultura in modo da far comprendere che l’elettroshock moderno non è quello di 60 anni fa, usato anche in modo repressivo“.

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