TERAMO – Celebrazione, questa mattina in piazza Sant’Anna a Teramo, della seconda Giornata della memoria in occasione dell’anniversario della chiusura del Manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo, avvenuta il 31 marzo 1998 dopo 117 anni di lavoro nel campo della psichiatria. Un’iniziativa organizzata dalle associazioni culturali Teramo Nostra e Amici Miei, con il patrocinio del Comune di Teramo, per ricordare e commemorare la sofferenza legata alle strutture manicomiali da parte delle persone lì ospitate e recluse fino a quando la legge promossa da Franco Basaglia, grande innovatore nel campo della salute mentale, decretò la definitiva chiusura di quello che era stato uno dei più grandi e importanti ospedali psichiatrici dell’Italia centro-meridionale, dalla sua apertura avvenuta nel 1881.

Alla 2^ Giornata della Memoria del manicomio di Teramo, tra cittadini e tanti studenti, hanno partecipato Francesco Saverio Moschetta, già Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo che chiuse da direttore il Manicomio; Annacarla Valeriano, autrice del progetto “Voci dal manicomio” avviato nel 2010 e basato sul recupero, la valorizzazione e la divulgazione delle memorie del manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo, e dei volumi “Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo” (Donzelli, 2014) e “Malacarne. Donne e manicomio nell’Italia fascista” (Donzelli, 2017); Claudio Appicciafuoco, Presidente dell’associazione Amici Miei di San Nicolò a Tordino; Maria Pia Gramenzi di Teramo Nostra e Piero Chiarini, Presidente di Teramo Nostra; e la vicesindaco di Teramo Stefania Di Padova.

La manifestazione ha visto, come voci narranti, l’attore Mauro Di Girolamo dell’associazione culturale Spazio Tre e la scrittrice e poetessa Margherita Adduci autrice di due raccolte, “Le Cantate della Sacra Donnaccia” (Il filo) e “I pazzi sono così sinceri” (Il Mio Libro) e del romanzo “Racconti di un’anonima” (Affiori, 2024). L’accompagnamento musicale è stato curato da Ilenia Appicciafuoco e Antonio Gambacorta.

 

Il passato porta naturalmente a parlare del presente con il futuro della struttura per il quale è prevista la riqualificazione con il progetto della Cittadella della Cultura. Sulla polemica relativa ai fondi sono intervenuti il dottor Moschetta, la vice sindaca Di Padova e anche lo storico Sandro Melarangelo.