ROSETO – Oggi celebriamo una piccola ma pima vittoria che appartiene a tutti noi, un risultato che dimostra il potere della voce collettiva e dell’impegno condiviso. Le Guide del Borsacchio, unite ad altre 300 associazioni e sostenute da oltre 30.000 cittadini che hanno firmato l’appello per la sua salvaguardia, hanno lanciato una sfida di fronte a una decisione ingiusta. Cancellare di fatto una riserva violando le norme nazionali di coinvolgimento.
Insieme, abbiamo battuto il tamburo della solidarietà e della determinazione, richiamando l’attenzione della Regione Abruzzo e della nazione intera, sul valore inestimabile della rlRiserva Borsacchio. La nostra voce è stata la forza di una idea nuova di futuro sostenibile e in armonia fra le parti e la natura. La Regione ha risposto , per non fare impugnare al governo la legge che ha cancellato la riserva borsacchio alla corte costituzionale, che tutto viene congelato e ripristinato ai vecchi confini in attesa di nuove proposte e un confronto vero come legge prevede con associazioni (vere) residenti ed enti locali.
Sono vent’anni che ci battiamo per attivarla. 18 progetti di ricerca e tutela per salvare le specie protette, oltre 20000 turisti l’anno per farla amare in oltre 60 eventi annuali. Questo per dimostrare che la riserva è un tesoro.
Se da umili volontari senza contributi o denaro si può tutto questo immaginate cosa sia possibile con una gestione una pianificazione e dei fondi.
Con il congelamento del taglio della riserva, la Regione Abruzzo dimostra, tardivamente, che il territorio va ascoltato. La popolazione licalenon è un social sponsorizzato con decine di migliaia di euro da un singolo portatore di interessi privati.  Questo successo è un testimone del potere della collaborazione e della passione nel difendere ciò che amiamo.
Ma la battaglia non è ancora finita. Siamo solo all’inizio di un nuovo capitolo, e dobbiamo rimanere uniti e determinati nel nostro impegno. Continueremo a vigilare, a partecipare attivamente alle discussioni e a promuovere una gestione equa e sostenibile della riserva Borsacchio. Saremo in regione al primo consiglio.
Ricordiamo che dietro ogni ettaro di natura c’è una storia da proteggere, un patrimonio da custodire per le generazioni future. La nostra lotta non riguarda solo uno spazio fisico, ma il cuore pulsante della nostra comunità e la nostra connessione con la terra che ci circonda. Un patrimonio condiviso fra cittadini , agricoltori e fruitori.
Non è la questione quanto è grande una riserva. Ma come viene gestita, progettata e finanziata. Se queste condizioni sono arrivate una riserva è un tesoro per l’ambiente, per i residenti, per il turismo sostenibile e una forma di ricchezza collettiva , anche per agricoltori. Se non gestita e pianificata anche un ettaro è troppo. Se è ben gestita e pianificata tutti vogliono entrare.
La riserva per vent’anni non ha avuto tutto questo. Ora è il momento.
L’unica soluzione rapida per la Regione Abruzzo è ripristinare i confini ed adottare il pan e ad aprire dopo qualche anno anche una revisione ma prima bisogna partire per sbloccare finalmente la situazione per residenti associazioni per la natura e per il benessere comune. Modificare un solo ettaro di confine significa aspettare altri anni almeno 8 per riavere un nuovo Pan ed una nuova gestione. Tutto è già pronto Non esiste un solo motivo per allungare ancora di anni la soluzione nell’interesse di tutti agricoltori compresi, quelli veri.
Ringraziamo tutti coloro che si sono uniti a noi in questa battaglia, e incoraggiamo chiunque creda nella salvaguardia dell’ambiente a continuare a sostenere questa causa.
Insieme, possiamo farcela a salvare il territorio.
Marco Borgatti presidente guide del borsacchio