PESCARA – Emergenza demografica in Abruzzo e Patto per la natalità, adesione al Fattore Famiglia, politiche strutturali a sostegno della famiglia quale motore propulsivo dell’economia regionale e locale. Queste, in sintesi, le proposte del Manifesto Politico che il Forum abruzzese ha presentato ai candidati presidenti.

Investire sulla famiglia significa dare una forte spinta allo sviluppo garantendo futuro alla Regione ma occorre mettere in atto una strategia complessiva che coinvolga tutti i settori della società.

Le politiche familiari regionali devono perseguire l’obiettivo di rimettere al centro dell’azione amministrativa la famiglia dando concreta attuazione ai principi costituzionali. Riconoscere la “funzione sociale” della famiglia significa non volerla relegare più al ruolo di soggetto fragile ma, al contrario, considerarla un fattore generativo di sviluppo da sostenere fortemente. Nel corso degli incontri, le associazioni del Forum si sono presentate, esponendo in breve come si spendono da anni sui territori per il sostegno di lavoratori, anziani, disabili e persone non autosufficienti, a tutela della maternità, per la scuola, per la lotta di ogni forma di dipendenza, per favorire l’accoglienza tramite adozione e affidi. Hanno chiesto, quindi, maggior sostegno alle imprese familiari, l’adozione di politiche di medio e lungo periodo in favore delle giovani coppie, l’incentivazione del lavoro femminile con soluzioni di armonizzazione lavoro/famiglia con il coinvolgimento del mondo aziendale, la creazione di maggiori servizi per le famiglie con bambini. Il Forum, nell’occasione, ha messo nuovamente a disposizione risorse umane, impegno e competenze nell’ottica di lavorare insieme per il bene comune.

Le politiche regionali per la famiglia possono giocare un ruolo importante per contrastare la denatalità, vero spread italiano, scegliendo di investire in azioni strutturali per la famiglia che facciano accogliere con serenità la nascita di un figlio invece che con apprensione perché seconda causa di povertà, dopo la perdita del lavoro.

Il Forum ha invitato i due candidati Marco Marsilio e Luciano D’Amico a lavorare insieme al mondo dell’associazionismo familiare per fare dell’Abruzzo una Regione dove i giovani possano realizzare i loro sogni, mettendo radici con un lavoro, una casa e dei figli.

Il manifesto contenente le proposte avanzate dal Forum regionale è stato sottoscritto da entrambi i candidati Marco Marsilio e Luciano D’Amico.

 

Manifesto politico ELEZIONI REGIONALI 2024

L.R. 2 MAGGIO 1995, N. 95 così recita:

Art. 1 “LA REGIONE ABRUZZO RICONOSCE E SOSTIENE COME SOGGETTO LA FAMIGLIA FONDATA A NORMA DELL’ART. 29 DELLA COSTITUZIONE, O COMUNQUE FONDATA SU VINCOLI DI PARENTELA, FILIAZIONE O ADOZIONE, ED ORIENTA A TALE FINE LE POLITICHE SOCIALI, ECONOMICHE, DI LAVORO E DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI.

LA REGIONE, IN ARMONIA CON I PRINCIPI ENUNCIATI DAGLI ARTICOLI 2, 3, 29, 30, 31, 37, 38 E 47 DELLA COSTITUZIONE, PREDISPONE ED ATTUA UNA ORGANICA POLITICA PER PROMUOVERE E SOSTENERE IL DIRITTO DELLA FAMIGLIA AL LIBERO SVOLGIMENTO DELLE SUE FUNZIONI”

L’Italia è uno dei paesi occidentali in cui la famiglia assume di fatto ruoli di grande importanza per l’intera società e, seppur con sofferenze sempre maggiori e con segnali di instabilità via via più marcati, manifesta una tenuta ed una solidità maggiore che in tutti i paesi più industrializzati.

Tutto ciò anche se il nostro è il Paese dell’Unione Europea che meno investe sulla famiglia. È quindi evidente che la qualità delle relazioni familiari e le notevoli funzioni sociali che la famiglia svolge derivano principalmente da un radicato insieme di valori socio-culturali, piuttosto che da politiche ed investimenti realizzati dalle Istituzioni.

Nella maggioranza dei casi le politiche familiari sono state attuate secondo criteri assistenziali e destinate a singole categorie di cittadini (minori, disabili, anziani ecc.) con il risultato di parcellizzare gli interventi secondo le esigenze del singolo individuo, senza considerare il nucleo familiare in cui questo è inserito e senza una visione più generale del contesto socio-economico e culturale in cui vive.

Bisogna anche riconoscere che una vera azione promozionale della famiglia appare oggi particolarmente complessa, non solo e non tanto per le fragilità che possono essere presenti, ma soprattutto perché il clima culturale, sociale, economico e politico prevalente appare interessato a tutt’altro e della famiglia si finisce per avere una rappresentazione “degradata” o “banalizzante”.

Degradata, in quanto della famiglia si raccontano soprattutto gli eccessi, le fragilità, le difficoltà, come se queste ne qualificassero l’identità.

Banalizzante, perché si definisce famiglia tutto ciò che è “vita privata”, impoverendo così la famiglia delle sue qualità fondative, come il legame tra le generazioni e la responsabilità sociale.

È necessario, quindi, correggere la rotta con politiche che mettano l’istituzione famiglia al centro dell’azione politica e che realizzino forti alleanze sul territorio per la costruzione o la rimodulazione di “infrastrutture sociali” in grado di rispettare e valorizzare la libertà di azione della famiglia nella sua capacità di essere soggetto sociale, economico, solidaristico, giuridico.

Il nostro Paese sta vivendo l’inverno demografico più difficile della sua storia. Da circa cinquant’anni i tassi di fecondità continuano a scendere – 1,2 figli per donna nel 2021 in Abruzzo – di gran lunga inferiori al tasso di sostituzione di 2,2 figli per donna necessario a garantire il semplice ricambio tra le generazioni. Solo il continuo aumento dell’aspettativa di vita e l’immigrazione hanno parzialmente arginato il problema. Ma il calo della popolazione e il suo invecchiamento stanno diventando sempre più evidenti e insostenibili. Nel 2022 i nuovi nati in Abruzzo sono stati 8.023, (267 in meno del 2021) a fronte di 16.780 decessi, con un saldo negativo di -8.757 (fonte Istat).

Forum delle Associazioni Familiari dell’Abruzzo – c/o U.C.I.P.E.M., Via Campobasso, n° 11, 65121 PESCARA PE Gli effetti della denatalità – effettivo spread nazionale – di cui ancora facciamo fatica ad essere pienamente consapevoli, sono già dirompenti. Come mantenere il PIL e il rapporto con il debito con una popolazione in costante diminuzione? Come affrontare la crescente spesa sanitaria e pensionistica? Come sostenere i costi, anche sociali, di una popolazione sempre più anziana? Come saranno le scuole con sempre meno alunni? Un dato per tutti: le iscrizioni per il 2024/2025 sono scese a livello regionale a -720 per la scuola primaria e a -439 per la scuola secondaria di I grado (fonte Ministero Istruzione).

Un dato, soprattutto, induce a riflettere: quasi il 90% dei giovani italiani vorrebbe avere due o più figli ma non ha i mezzi per andare oltre il primo, se va bene. La seconda causa di povertà in Italia è mettere al mondo un figlio! Il contesto attuale sembra non scommettere più sulle famiglie e sui giovani. L’Italia ha smesso di credere nel proprio futuro?

Mettiamo i giovani nella condizione di formare una famiglia, e riapriamoci alla speranza.

Sono indispensabili perciò decisi interventi per invertire questa tendenza.

La famiglia ha sofferto e soffre la lunga crisi economica. A sua volta la denatalità è causa di crisi economica e scoraggia gli imprenditori ad investire in una nazione che sta invecchiando. Nonostante tutto la famiglia continua ad essere il vero ammortizzatore sociale del nostro Paese: ha retto all’impatto della crisi e addirittura sorretto essa le sorti dello Stato, che l’ha usata spesso come salvadanaio da cui attingere per ogni necessità, invece che rispettarne l’autonomia e farne la destinataria finale di ogni azione politica. Nella famiglia con figli è infatti riposto il futuro di ogni società.

Ma la famiglia reggerà per sempre?

È indispensabile un cambio di prospettiva: considerare la famiglia non un problema, un’emergenza che si somma alle altre emergenze, ma piuttosto la soluzione del problema!

I valori socio-culturali, la sua storia e le sue tradizioni caratterizzano l’identità di un popolo, ma contribuiscono anche alla tenuta del sistema produttivo, costituito in gran parte, in Italia e in Abruzzo, da micro, piccole e medie imprese familiari. Alcuni settori della nostra economia regionale (dall’agricolo al turistico, dall’artigianale al commercio al dettaglio) sono in mano a micro-imprese familiari, che garantiscono non solo la produzione di prodotti tipici di qualità, ma anche, e soprattutto, il consolidamento del tessuto relazionale e sociale nelle collettività locali, molto spesso caratterizzate da marginalità strutturali (zone rurali montane) e sociali (lontananza dai centri urbani). In quest’ottica, la famiglia è il motore propulsivo dell’economia regionale e locale; pertanto non può essere intesa come soggetto passivo di politiche assistenziali, ma più in generale va promossa e incentivata in tutte le politiche a sostegno dei settori produttivi più tipicamente caratterizzati da imprese di tipo familiare. Ecco perché solo l’integrazione fra tutte le politiche a sostegno della famiglia può contribuire a consolidare quei valori socio – culturali che ne hanno garantito finora la tenuta e che hanno altresì contribuito al sostegno del sistema produttivo. Attraverso interventi concreti, coerenti e garantiti nella loro durata e non semplici aiuti occasionali, è necessario attuare una politica di lungo periodo: serie e strutturali politiche economiche e fiscali a favore delle famiglie, sostegni concreti alla natalità, uniti alla promozione di una più ampia cultura dell’accoglienza dei bambini, un reale programma di incentivazione del lavoro femminile, con soluzioni di armonizzazione del tempo del lavoro con quello della famiglia. Si tratta di scelte non più rinviabili.

Si chiede pertanto a tutte le forze politiche che si candidano al governo della Regione l’impegno a predisporre un Piano che tratteggi le linee di intervento su cui investire per il futuro della comunità abruzzese in termini di valorizzazione delle sue caratteristiche, prevedendo misure sistematiche e di medio termine capaci di intervenire sulle cause d’impoverimento in atto e sulle diverse criticità emblematicamente denunciate dal marcato calo demografico.

Per una politica regionale “child&family friendly” il Forum delle Associazioni Familiari dell’Abruzzo, rimettendo alle associazioni di settore la declinazione delle specifiche e concrete azioni da porre in essere,

2 CHIEDE a tutte le forze politiche che si candidano al governo della Regione, risultino di maggioranza o di minoranza, dal momento che siamo tutti chiamati, insieme, a scendere in campo: ADOZIONE di OGNI AZIONE UTILE a PROMUOVERE la NATALITÀ Privilegiare azioni politiche che abbiamo un impatto positivo sulla natalità, ad esempio:

• Erogare un assegno regionale integrativo dell’assegno unico nazionale con criteri analoghi;

• Prevedere un voucher regionale per favorire l’accesso agli asili nido;

• Prevedere una premialità per le aziende che favoriscono la conciliazione lavoro-famiglia;

• Restituire capacità di spesa alle famiglie con figli e con persone a carico, rimodulando per esempio il costo delle prestazioni sanitarie a seconda del numero dei figli.

ADOZIONE del FATTORE FAMIGLIA Il Fattore Famiglia nasce con lo scopo di restituire capacità di spesa alle famiglie con figli e con persone a carico, non togliendo al percettore di reddito, attraverso l’imposizione fiscale, le risorse indispensabili per il mantenimento dei familiari.

A livello regionale il fattore famiglia può trovare ad esempio applicazione:

• nel costo delle prestazioni sociosanitarie;

• nella rimodulazione delle addizionali regionali;

• nel sostegno per l’accesso all’abitazione principale;

• nei servizi scolastici e di formazione, anche per favorire la libertà di scelta educativa;

• nel trasporto pubblico locale e nei servizi al lavoro.

SOSTEGNO alle GIOVANI COPPIE Privilegiare azioni politiche che abbiamo un impatto positivo per il sostegno alle giovani coppie, per esempio:

• Favorire canoni locativi agevolati per le giovani coppie compensando la disponibilità dei proprietari con congrue agevolazioni nel pagamento delle tasse locali;

• Prevedere contributi economici una tantum a chi si sposa ed ha un reddito basso;

• Offrire opportunità di edilizia popolare e creazione di cooperative per realizzare nuovi fabbricati;

• Favorire nuove iniziative imprenditoriali snellendo gli iter burocratici e garantendo la certezza dei tempi per ottenere le autorizzazioni;

• Agevolare l’accesso al credito per favorire l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie, attraverso accordi con gli istituti bancari.

SOSTEGNO alle RELAZIONI FAMILIARI e al RUOLO GENITORIALE Privilegiare azioni politiche che abbiamo un impatto positivo per il sostegno alle relazioni genitoriali e di coppia, per esempio:

• Attivare una rete pubblico-privata, ad accesso gratuito o agevolato, di consulenza psicopedagogica a supporto delle relazioni genitoriali e di coppia, interventi virtuosi (convenzioni, buoni, etc.) a supporto della possibilità di scelta delle famiglie;

• Potenziare la rete locale dei Consultori e dei Centri per la famiglia, con servizi di supporto alle famiglie, spazi di socializzazione, promozione di reti di mutualità e solidarietà inter-familiare;

• Promuovere il supporto alla permanenza degli anziani nel nucleo familiare;

• Sostenere i minori in difficoltà favorendo l’adozione e l’affido famigliare attraverso la sensibilizzazione e la formazione delle famiglie, prevedendo erogazione dei contributi economici per le famiglie affidatarie nei vari Comuni della nostra Regione e potenziando anche i percorsi di introduzione al lavoro per i neo maggiorenni affidatari usciti dai percorsi affido;

• Collaborare nella pianificazione per l’integrazione ed inclusione dei minori e delle famiglie immigrate.

3 SOSTEGNO alle FAMIGLIE con PERSONE DISABILI

Per sostenere le famiglie con disabili si potrebbe ad esempio:

• realizzare un censimento dei nuclei familiari a basso reddito, al cui interno vivono disabili gravi e con carenze di reti relazionali e di socializzazione;

• Promuovere percorsi di sostegno per le famiglie con persone disabili, anche attraverso la valorizzazione dell’impegno del volontariato: offrire momenti di relazione e socializzazione, attivare spazi di colloquio e supporto psicologico, attivare numeri di telefono di riferimento per l’ascolto, favorire la nascita di strutture lavorative per permettere una maggiore inclusione, prevedere e studiare la nascita di strutture per il “dopo di noi”.

SOSTEGNO alle FAMIGLIE con PERSONE con PROBLEMI di DIPENDENZA (SOSTANZEALCOL- USO PROBLEMATICO dei SOCIAL)

• Attività di prevenzione, attraverso una capillare campagna di informazione e sensibilizzazione che coinvolga genitori, figli, scuola, istituzioni pubbliche e private e associazionismo familiare, circa i pericoli e le conseguenze dell’uso di droghe, alcol e social;

• Sostegno economico per poter fruire di percorsi terapeutici pubblico-privati;

• Formazione di figure ad hoc, all’interno di riferimenti già in essere, per l’accoglienza e l’instradamento verso i percorsi terapeutici più consoni alle differenti esigenze.

SOSTEGNO alle FAMIGLIE con PERSONE VITTIME del GIOCO D’AZZARDO

• Sensibilizzazione, attraverso il coinvolgimento di tutti i Comuni della Regione, delle Asl, dei servizi territoriali e dell’associazionismo familiare, sui pericoli del gioco d’azzardo

• Sostegno alle famiglie colpite dal fenomeno, con particolare attenzione per le persone fragili, per la salute mentale dei cittadini, per le problematiche economiche e relazionali che si scatenano all’interno delle reti familiari colpite dalle ferite della ludopatia degli adulti.

ISTITUZIONE di UN SISTEMA REGIONALI sulla FAMIGLIA (V.I.F.)

di

VALUTAZIONE

DELL’IMPATTO

delle

POLITICHE

• Un sistema di valutazione delle politiche regionali finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti sulla famiglia prodotti dalla realizzazione di un determinato progetto o iniziativa legislativa;

ADOZIONE di UNA LEGGE di RIORDINO delle NORME LEGISLATIVE e REGOLAMENTARI in VIGORE che INVESTONO DIRETTAMENTE la FAMIGLIA

• È opportuno il riordino di tutte le norme vigenti che a vario titolo riguardano la famiglia, a partire dalla Legge Regionale 2 maggio 1995, n. 95, ottima nel suo impianto ma ampiamente disattesa;

ATTIVARE una FORMAZIONE sulle POLITICHE FAMILIARI

• È auspicabile l’attivazione di un corso di formazione sulle politiche familiari rivolto agli amministratori e funzionari degli Enti Locali con l’obiettivo di inquadrare sotto l’aspetto giuridico-culturale cosa sono le politiche familiari, per poi realizzare progetti e azioni per la famiglia sull’esempio di buone prassi già consolidate.

Io sottoscritto ____________________________________, candidato alla carica di Presidente della Regione Abruzzo nelle elezioni regionali del 10 marzo 2024, dichiaro di impegnarmi, se sarò eletto, a perseguire gli obiettivi elencati nel presente Manifesto Politico del Forum delle Associazioni Familiari dell’Abruzzo, che sottoscrivo e condivido.

Data _______________

Firma _________________________