TERAMO – Dal primo cittadino ai dirigenti delle forze politiche del centrosinistra, dai candidati alle prossime regionali ai consiglieri e assessori comunali, insieme ai tanti rappresentanti della comunità teramana e al popolo del centrosinistra “armato” di cartelli al grido di “aridacce li sordi” alludendo ai 15 milioni di euro che mancano dal finanziamento originario. C’erano tutti questa mattina fuori l’ex manicomio di Teramo per manifestare contro Marco Marsilio e il governo regionale per quello che è stato definito uno “scippo” nei finanziamenti erogati per il recupero della struttura finalizzato alla realizzazione della Cittadella della Cultura. Al sit in, promosso dal Partito Democratico, ha partecipato anche l’on. Luciano D’Alfonso che, nei giorni scorsi, ha sfidato più volte il presidente della Regione Abruzzo ad un confronto che faccia chiarezza sulla destinazione dei fondi e sulle procedure che hanno portato al rifinanziamento di solo una parte della somma necessaria al progetto.
“Siamo qui a protestare perché le somme vengano restituite completamente – ha precisato la vicesindaco Stefania Di Padova (Pd), nel dare il via agli interventi dei partecipanti – per ristrutturare un edificio che è il simbolo, il fulcro importante di tutta la città”
“La Cittadella della Cultura è un’opera strategica per il territorio e deve essere finanziata nella sua interezza. E non accettiamo che si dica che per noi è un tema di propaganda. Non siamo stati noi a politicizzare il dibattito sul recupero dell’ex manicomio, ma chi ha sfruttato l’FSC per fare campagna elettorale, scegliendo il campo e il tempo di gioco. Il nostro impegno, come sempre, è stato orientato verso il futuro della città, il benessere delle nuove generazioni e la promozione di una cultura dinamica. Continueremo su questa strada, indipendentemente da chi vincerà il 10 marzo, e pretendiamo l’immediata restituzione di tutte le risorse che ci spettano. A Teramo, noi, dobbiamo tutto il nostro impegno e la nostra totale attenzione e a nessuno permetteremo di usare arroganza verso la nostra comunità o di costruire i propri destini individuali sulla pelle della nostra città”, ha commentato il sindaco Gianguido D’Alberto sul suo profilo social.
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